Brusaporto Retrocomputing 2023, Just a Perfect Day: intervista a Enrico Sartori

Vogliamo pubblicare una intervista al nostro amico Enrico Sartori, anche lui appassionato di retrogaming e retrocomputing, che quest’anno ha partecipato ed esposto al suo primo Brusaporto Retrocomputing in qualità di “Nerdone per un giorno”.

Matteo (nerdone.it): Un saluto e grazie di essere qui a rispondere alle nostre domande, siamo curiosi di sentire la tua “prima volta” a BrusaRetro.

Enrico: grazie a voi per la disponibilità, essere “Nerdone per un giorno” per me è un onore, vista la mia ignoranza in materia elettronica ed informatica. La passione per queste fantastiche macchine però è la stessa.

Matteo: Volendo descrivere questa giornata con uno slogan come la intitoleresti?

Enrico: Brusaporto 2023 – Just a perfect day

Matteo: ah ok, tradisci la tua altra grande passione, ovvero la musica rock che diffondi con progetti molto interessanti nelle scuole con la tua band Flexus!

Enrico: in realtà il mio primo approccio alla musica è stato con il Soundtracker su Amiga, quindi il computer è stata per me la chiave d’accesso per quella che poi è diventata la mia professione.

Matteo: Ma torniamo a noi, fammi un po’ di cronaca…

Enrico: Sveglia alle 5:00, ritrovo alle 5:40 al casello di Carpi, il primo insospettabile si dimentica a letto (nota di Matteo: avevo messo la sveglia ma non l’avevo attivata) ma partiamo ed arriviamo puntuali alle 8:00.

Lo staff è già operativo e ci accoglie da grandi amici, sorprendendoci con l’assegnazione di ben 6 tavoli (!!!) per le nostre esposizioni.

La passione degli standisti è palpabile: riproduzioni fedelissime, rarità, hackings estremi e progetti vecchi e nuovi per mantenere in vita le nostre amate retromacchine…

Matteo: Ok, per essere la prima volta stai andando molto bene…

Enrico: Poter parlare “face to face” con i massimi esperti a livello nazionale per me è stato impagabile, così come raccogliere  testimonianze delle “vecchie guardie” che hanno visto nascere l’era dei computers ed hanno vissuto a pieno la golden age anni ’80 e ’90.
Lo è stato altrettanto vedere gente emozionarsi davanti ad un Vectrex e sorprendersi perché ci puoi giocare anche col guitar hero … ed i più piccoli divertirsi come matti tra console e computer con quel brillo negli occhi per quei giochi che ci avevano fatto battere il cuore alla stessa età.
Certo, ogni tanto passa anche qualche logorroico che ti racconta tutta la sua vita informatica … ma lo perdoniamo perchè mosso dalla stessa passione … e perchè probabilmente finalmente si trova in mezzo a tanti amici che sanno condividerla.

Matteo: cosa ti ha impressionato maggiormente delle cose esposte?

Enrico: La macchina che personalmente mi ha emozionato di più è stata lo Sharp X68000, sogno di tutti noi teenagers anni ’90 in cerca dell’arcade perfect ma irrealizzabile perchè mai commercializzato in Europa. Anche l’Amiga più performante restava comunque un passo indietro e poterci mettere mano nella configurazione più completa (monitor, impianto audio ed adattatori joy 6 pulsanti) è stato un sogno. Se vinco 2.000 euro al gratta e vinci ci faccio un pensiero … 😀
Anche connettersi in BBS da terminale ADM-3A del ‘79 e giocare a Pong con una riproduzione fedele della brown box del 1968 è stato notevole.

Matteo: Concordo! L’X68000 era un pezzo di spicco tra quelli esposti, tu invece che feedback hai avuto dei pezzi che esponevi?

Enrico: Delle mie due macchine esposte, ovvero Macintosh SE/30 ed MB Vectrex, quella più gettonata è stata quest’ultima, soprattutto nella configurazione con Asteroids ed il joy imitazione arcade originale.
Il fascino primordiale del vettoriale puro è ancora magnetico a 40 anni di distanza.

Matteo: Hai aneddoti divertenti della giornata, da raccontarci?

Enrico: Ne avrei tanti, ad esempio un tizio sui cinquanta è letteralmente impazzito di fronte al Vectrex con Asteroids: “quante 100 lire ci ho messo al bar da monello … adesso non te lo mollo più ! “.
Ed in effetti ha monopolizzato la postazione per almeno mezz’ora con gli occhi spiritati!!!
Simpatici anche i diversi episodi in cui il babbo fa sedere il figlio e poi con la scusa di insegnargli i comandi si fa prendere dalla scimmia e continua a giocare in piedi col pargolo fra le braccia che lo guarda stupito in attesa che gli smolli il joystick … da sit com americana!
Ho sudato freddo quando l’ SE/30 ha ridotto la schermata ad una striscia verticale… ma fortunatamente lasciato qualche minuto spento si è ripreso. Era solo un acciacco … erano decenni che non restava acceso tante ore consecutive.

Matteo: Che ricordi ti ha lasciato Brusaporto Retrocomputing 2023?

Enrico: é stata una giornata tutta d’un fiato che vorresti non finisse mai, soprattutto per i tanti amici che abitano lontano e che per una volta riesci ad abbracciare di persona. Ma giunge al termine e tu peschi dal banco dei regali (tutte donazioni spontanee dei partecipanti) un souvenir per chi non é potuto esserci.
Come prima volta è stata una bellissima esperienza, spero di riuscire a partecipare anche alle prossime edizioni.

Matteo: Grazie Enrico per la tua testimonianza e grazie per la tua presenza a BrusaRetro!

Enrico: Grazie di cuore ai Nerdoni che mi hanno accettato come aggregato nella loro prestigiosa confraternita … spero di poter essere “Nerdone per un giorno” anche a Brusa 2024 😀

Le macchine esposte da Enrico:

Macintosh SE/30 con Bluescsi

MB Vectrex con controllers originali, controller custom e controller Asteroids Arcade Replica.

Vecmulti multicart, Vecvox sintetizzatore vocale audio, tutti i 23 overlays originali e Debris Revisited boxato, rarissimo gioco con grafica raster su questa macchina vettoriale.

Brusaporto Retrocomputing 2023, l’invasione dei Nerdoni

Anche quest’anno il collettivo nerdone era presente a Brusaporto Retrocomputing 2023 come espositore con addirittura sei tavoli e 20 macchine!
Essendo l’espositore con più tavoli della manifestazione, abbiamo esagerato? Forse si, ma anche no… quando Daniele mi ha comunicato che poteva soddisfare tutte le nostre richieste di spazio mi sono domandato se saremmo riusciti ad essere all’altezza di così tanta fiducia.
Arrivati al momento della disposizione, abbiamo capito che lo spazio era appena sufficiente, e che tutte quelle macchine accese, reggevano la scena più che dignitosamente!
Mettetevi comodi, ecco cosa abbiamo mostrato agli appassionati giunti da ogni dove a BrusaRetro 2023!

AMIGA 2000 con BlueSCSI V2

Ormai l’Amiga 2000 di Luca è una superstar: seppur già esposta in più occasioni, suscita sempre molto interesse.
Stavolta è stata apprezzata da Luigi “The Lost C” su youtube (https://youtu.be/bupGWqg-KYY) ed è presente in diverse gallery di chi ha partecipato.
Quest’anno era equipaggiata con una BlueSCSI V2 appena sfornata dal nostro Alessandro. La novità del progetto BlueSCSI in questa seconda incarnazione, oltre alla sorprendente velocità, sta nella sua ottima compatibilità con architetture AMIGA e non solo: basti pensare alle SUN, alle SGI e a tutti i computer di fascia alta che usavano dischi meccanici SCSI 50 pin che oggi, più che mai, tendono a “morire” come mosche.
Questa interessante scheda era in bella mostra sotto ad un guscio in plexiglass che permetteva ai curiosi di vedere al suo interno l’A2000 pompata e di ammirare il transfer rate a quota 3.6 MB al secondo… mica bruscolini.
Nel frattempo, scorrevano vecchie pubblicità della Commodore anni 80, foto delle locandine di Brusaporto Retrocomputing, divertenti video di MVVblog / Luk74 Channel ed altri video musicali e non, alcuni dei quali addirittura a 30 fps in HAM, della serie: facciamo vedere di che pasta è fatta questa macchina!
Come già scritto, l’Amiga 2000 trova la sua massima bellezza nella scheda madre farcita di schede d’espansione che, ahinoi, sono normalmente imprigionate in un anonimo “cassone” metallico. Il lucente plexiglass ha finalmente dato la possibilità di svelare l’interno ai visitatori, che hanno apprezzato e fotografato: ad esempio, Davide Gatti “Survival Hacking” si è soffermato con Luca e, come ben sappiamo dai suoi video, adora sempre indagare com’è fatto e funziona tutto ciò che fa rima con elettronica.

Amiga 500 PiStorm con digitalizzatore Videon III

Per il nostro Andrea, poter utilizzare Lightwave, Sculpt Animate 4D, Imagine 2.0 con tempi di rendering decenti, giustifica il “compromesso” d’installare sulla propria A500 un PiStorm.
L’adottare il PiStorm su Amiga raccoglie pareri discordanti: infatti, c’è chi ama espandere le proprie macchine solo con schede dell’epoca ritenendo PiStorm un “barare”, c’è chi invece apprezza le novità e ama testarle.
Grazie a BrusaRetro abbiamo conosciuto appassionati che hanno fatto della grafica su Amiga una professione, sfociata poi su altre piattaforme.
Ed infine, quest’anno completava la postazione anche un digitalizzatore Videon III dell’epoca che acquisiva e digitalizzava su Amiga (riga per riga) l’immagine acquisita da una macchina fotografica reflex con uscita analogica.

AMIGA 1200 black edition & pimped

Sobrietà e stile per questa A1200 con case nero custom, keycaps di un CDTV e tanta potenza sotto al cofano: OS 3.9, 2Mb chip RAM, 128 Mb fast RAM, ROM Kickstart 3.1.4, Disco Compact flash da 32Gb, FlickerFixer Indivision MK3 + uscita VGA, Blizzard Phase 5 modello 1230 MK IV @50MHz + FPU.
E’ stato un piacere prestarci come beta tester per le demo dei videogame che sta sviluppando Fabrizio Radica!

Quadra 700 con Roland SC-50

Al giorno d’oggi la multimedialità è data per scontata, ma nel 1991 non era così, con le VGA, i floppy e gli hard disk da 40Mb. Sentire suonare un midi con un sequencer midi Roland SC-50 “come fossero strumenti veri”, è davvero stupefacente. Un esempio? Avete ascoltato il midi di DOOM con una Roland?
Il Quadra in esposizione era aggiornato con BlueSCSI v2 che conteneva un volume per il boot ed uno per i dati e le immagini dei programmi e giochi. La dimostrazione principale riguardava le avventure grafiche della Sierra che sfruttavano il general midi ed in particolare gli strumenti dì Roland SC-50 e SC-55.
Era collegata anche una Roland sc-88st pro con 16 tracce che erano utilizzate per ascoltare le musiche di Final Fantasy VII.

Macintosh SE/30 con BlueSCSI

La BlueSCSI ha la praticità di avere una schedina SD sulla quale c’è l’immagine del disco. Cambiare interi dischi diventa semplice come swappare una schedina di memoria o come copiarci sopra dei file. L’SE/30 era il più veloce ed espandibile della serie senza perdere la caratteristica di portabilità, grazie al monitor compatto a 9″. dotato di coprocessore matematico, poteva essere dotato di HDD, floppy superdrive da 3.5, porte ADB, seriale, SCSI esterno. Supportava la grafica a colori con monitor esterno.

I portatili degli anni 80

L’obiettivo era quello di mostrare in ordine cronologico l’evoluzione dei computer progettati per lavorare in mobilità. Si parla di mobilità perché negli 80 la corsa all’evoluzione ha visto nascere i trasportabili (detti luggable), i portatili (laptop), i palmari (handheld). Insomma, negli 80, come cantava Baglioni, “tra la California e il Giappone c’è chi inventerà il futuro” ed i computer esposti volevano mostrare proprio questo.
Partendo dall’Osborne, il primo trasportabile, fino ad arrivare al primo palmare IBM compatibile, l’Atari Portolio (PC Folio), abbiamo voluto mostrare le diverse filosofie di lavoro in mobilità.
Segue una carrellata degli esemplari che abbiamo esposto, quattordici in tutto.

Vectrex

Il Vectrex, grazie alla sua originalità, vanta un’elevata schiera di ammiratori, e così è stato anche a Brusaporto. Se ci aggiungiamo anche che continuano ad uscire giochi sviluppati dalla stessa comunità di appassionati, e che questi sono visibili su hardware originale solo in occasioni limitate come BrusaRetro, allora capiamo perché alla postazione c’era sempre qualcuno alle prese con questa splendida console.
Essendo un sistema compatto all-in-one, col suo display 9×11″, ha il primato di console “portabile”. Aveva degli “overlay” trasparenti decorati a tema per ogni gioco che fanno tutt’ora sbavare i collezionisti. Fu il primo sistema ad offrire una periferica 3D.

Ed ora un po’ di Brusaporto Retrocomputing 2023

Come sempre, saluti e ringraziamenti

Un grazie ed un saluto ad Enrico Sartori, “nerdone per un giorno”, per aver partecipato all’esposizione con le sue macchine. Un saluto a Camillo, a Carlo Piacentini che ci hanno omaggiati della loro presenza al ristorante dove, per la precisione, dopo accurato interrogatorio alla malcapitata cameriera da parte di Nevio, non fanno la pizza a pranzo, nemmeno una di straforo per lui, proprio no, anche se Nevio l’anno scorso sostiene che gliela fecero, e comunque, anche la pinsa romana è molto buona.
All’organizzazione di Brusasporto Retrocomputing, il comune, Daniele Lena, Manuel Manenti, Beppe Frigerio e tutta la banda che li ha aiutati e sostenuti.
A tutti gli amici ed espositori, Cristiano “Dr Slump” Rosandini, Fabrizio “Fabbroz” Radica, i dirimpettai di Retrocampus (Claudio Parmigiani, Francesco Sblendorio, Nico Avanzi, Giuliano Palladini, Carlo Santagostino, Roberto Tomaiuolo), Antonio Bonanno di Retròcity, quei matti di Gerundo Retrogaming, Davide Morgana, Paolo Borzini, Eleonora Sayaka Chialva, Alessandro “xadhoom” Bolgia, e tutti gli altri che non ho esplicitamente citato, dei quali abbiamo apprezzato ogni singola macchina esposta ma con i quali magari non siamo riusciti a scambiare due parole.
A chi ha partecipato, specialmente! Grazie per i racconti, anche semplicemente gli sguardi, i sorrisi.
Un arrivederci al prossimo anno da Alessandro, Andrea, Antonio, Demis, Enrico, Luca e Matteo

Canolo Game Mania Seventh Edition

Domenica 16 Aprile 2023 si è tenuto il Canolo Game Mania, ormai giunto alla settima edizione. Il bilancio in termini di partecipazione e di qualità è stato più che positivo, rilevando un aumento delle presenze, specialmente nella mattinata e confermando che la qualità nei pezzi esposti premia e lascia i visitatori soddisfatti.

Ringraziamo Monia che come organizzatrice ha orchestrato, dietro alle fila con discrezione, le forze e le disponibilità del collettivo CCR2, bilanciando le diverse anime del gruppo, quella creativa, quella ludica e quella nerd, ottenendo un mix che ha lasciato tutti soddisfatti.

Come Nerdoni abbiamo accolto volentieri l’invito di portare il nostro contributo a questo evento targato CCR2, collettivo con il quale siamo più che amici. Quando Vittorio ci apre le porte della Polisportiva Canolese ci sentiamo come in famiglia, complice anche il pranzo della domenica, apparecchiato nel campo da bocce!

Dopo i ringraziamenti d’obbligo e non per questo meno sentiti, sarete curiosi di sapere che cosa c’era in mostra… passiamo a vederlo!

L’angolo delle invenzioni

Il tema del Riuso creativo è molto sentito per cui quest’anno si è deciso di dedicare una parte di esposizione a questo argomento e i pezzi interessanti non sono mancati. Hanno suscitato molto interesse essendo pezzi unici realizzati e progettati per l’occasione.

I 40 anni del C64 in Italia

Ok, sappiamo già che qualcuno potrebbe dire che sono 41, ma non stiamo “a spaccà er capello”. Salvo smentite, il C64 venne presentato in Italia, spento sotto una teca, allo SMAU del 1982 e comparì negli scaffali nel marzo 1983 (fonte Wikipedia).

Da quel momento si susseguirono tante varianti , comunque tra loro tutte compatibili. Abbiamo voluto esporre una buona rappresentanza delle versioni più comuni in ordine cronologico.

Ma partiamo da quello che c’era prima di arrivare al C64:

Poi venne il C64 che sconvolse il mercato dell’home computer:

l’Angolo del Riparatore

Ogni anno non mancano le riparazioni al volo! Grazie ad Alle che ci ha portato un po’ di clinica mobile! Quest’anno abbiamo eseguito i seguenti interventi:

  • Monitor 1084S con porta DB9 completamente scassata, sotto lo sguardo vigile di Vito (grande riparatore di CRT) e Gianguido (il proprietario).
  • Amiga A501 salvata dalla terribile VARTA
  • Amiga 500 testata e funzionante, nonostante sembrasse caduta dal quinto piano.
  • Commodore 16 guasto. La diagnosi ha evidenziato problemi all’alimentatore, si spera sia solo quello
  • Apple Macintosh Plus della Monia tagliandato: upgrade RAM, diodo terminatore per futura installazione del bluescsi
  • Diagnosi di possibili problemi su diversi C64

LAN Party: fragga tu che fraggo anch’io

Un altro bellissimo esempio di come si possono riciclare e valorizzare pezzi di hardware ritenuti obsoleti l’ha avuta Diego.

Per chi non lo sapesse Quake è un videogioco sparatutto in prima persona, sviluppato dalla id Software e pubblicato nel 1996. Grazie alla sua reale tecnologia 3D e al gameplay veloce e frenetico, Quake ha rivoluzionato il mondo dei giochi FPS.

Inoltre, Quake ha introdotto molte novità nei LAN party. Grazie all’implementazione di un sistema di matchmaking online, i giocatori potevano sfidarsi anche a distanza, ampliando enormemente il network di partecipanti. Inoltre, Quake ha introdotto la possibilità di personalizzare i modelli di gioco e i personaggi, creando una vera e propria cultura di modding e skinning. Grazie a queste innovazioni, Quake si è rapidamente affermato come uno dei giochi più amati dal mondo dei videogiocatori e ha contribuito a definire un nuovo paradigma di multiplayer online.

Diego quindi ha preso dei portatili definiti datati e li ha configurati come postazioni da gioco collegati in rete per giocare a Quake, tutto rigorosamente a costo zero, ci ho giocato personalmente ed ho fraggato diversi ragazzini sedicenti giocatori di Fortnite, forse mi si è risvegliata la memoria muscolare del me sedicenne.

Amiga Corner anzi… Disc!

Abbiamo avuto il piacere di vedere il LaserDisc di Dragon’s Lair gestito da Amiga 2000, perfettamente giocabile con l’audio sparato a bomba e CRT gigante! Una postazione pimpatissima!

Inoltre su una poco appariscente A500 girava un motore di recentissima produzione. Il PiStorm è impressionante!

E infine, non meno importante

Segue una gallery di tutto il resto, avrei voluto intervistare tutti e chiedere un racconto della postazione che avevano pensato ma purtroppo il tempo è stato tiranno, la giornata è volata in un attimo, quindi godetevi la valanga di cose presenti:

Concludendo

La giornata è volata, ho parlato con tantissime persone che ci sono venuti a trovare e con tantissimi avrei voluto confrontarmi ma non ho fatto in tempo, e credo che sia stato così per tutti.

Oltre a Monia e Vittorio che ho già ringraziato un Hip Hip Urrà va anche alla cucina che ci ha sfamati magnificamente e al president Piergiorgio, che quatto quatto è sempre presente e vigila sui CCR2.

Vi lascio con qualche scena di vita di questa magnifica giornata:


SIETE TUTTI INVITATI A CANOLO GAME MANIA 2023

Anche quest’anno i Nerdoni saranno lieti di esporre a Canolo Game Mania, invitati dai “President” Piergiorgio e Monia, insieme a tutto il collettivo CCR2, col patrocinio della Polisportiva “La Canolese”.

L’esposizione Canolo Game Mania, giunta alla settima edizione è una perla di vera nerdaggine incastonata nel verde della pianura padana, trasuda retro-passione da tutti i pori, come la sugna che cola dai ciccioli quando sono sotto torchio.

Eccovi un’anteprima di che cosa ci sarà!

Buon 40° compleanno C64!

Quest’anno festeggeremo i 40 anni del Commodore 64, il computer che tutt’ora detiene il record come computer più venduto in assoluto, essendo stato prodotto per 11 anni.

Ha fatto il suo ingresso nelle case e nelle camerette di diversi bambini/adolescenti/ragazzi scatenando la passione per l’informatica ed il videogame. Riverdere esposti tutti i modelli (o quasi) insieme potrebbe scatenare un effetto nostalgia dalle conseguenze imprevedibili.

Lan Party di una volta

Un tavolo sarà a disposizione dei visitatori per giocare a Quake in lan party, come a fine ’90 quando si facevano le notti portandosi dietro CRT e tower a casa dell’amico con la tavernetta e lo switch linksys. Pronti a farvi headshootare?

Retrogaming

Ci sarà la possibilità di cimentarsi con giochi 80 e 90 in real hardware! Niente retropie o pandora, solo ferro utentico. Oltre ai grandi classici saranno presenti chicche da non dare per scontato. Laserdisc vi dice nulla? Vectrex? NeoGeo? PS1 cable link? Mecojoni?

Riuso

Non può mancare la R di CCR2, ovvero il Riuso. Uno dei principi filosofici dei CCR2 e di ridare dignità all’hardware obsoleto, trovandogli nuovi usi per non farlo finire nell’oblio o peggio ancora in discarica. Vedrete delle belle idee di riuso che Frankestein levati proprio!

L’angolo del piccolo riparatore

Come dei “retro-umarells” i CCR2 si alterneranno al banco di riparazione, tra multimetro, saldatore ed oscilloscopio per dire la loro sui pezzi di hardware da riparare. Riusciranno i nostri eroi?

Altro? Altro!

A parte che non ho mai capito perchè si dica “Altro” per NON volere altro, ma in Emilia va così… Io “Altro” lo voglio usare nel senso affermativo per dirvi che ci sarà ancora altro: action figures, installazioni artistiche, area scambio, effetti speciali, perchè noi siamo scienza e anche fantascienza. L'”Altro” più importante però sarete voi che vorrete partecipare, visitare la nostra esposizione annuale, conoscerci e scambiare due parole da veri appassionati!

Vi aspettiamo Domenica 16 aprile a Canolo(RE)!

The Brusaporto Retrocomputing 2022 Chronicles

Narra la frase di presentazione del sito di BrusaRetro: “Brusaporto Retrocomputing, raduno per appassionati di storia informatica con libera esposizione di computer, console e videogiochi obsoleti”. Letta così suona come una frase generica e vuota, vissuta da dentro si rivela come uno dei ritrovi più divertenti ed interessanti, tra i migliori che capita di vivere in Italia.
Forse addirittura il migliore evento, se si valutano la qualità dei pezzi esposti ed il valore degli appassionati che lo frequentano.

Per degli appassionati come noi nerdoni, essere li tra tanti nostri simili, lontani dagli eventi “mainstream”, tipo “NomeCittaCheVuoi Nerd”, ci stampa il sorriso sulla faccia e ci fa strabuzzare gli occhi. Dentro al Salone Polifunzionale è un’esperienza sensoriale integrale, si respira autentica “puzza” di nerd, di monitor roventi, di rifa scoppiati, si odono suoni e musiche emessi da chip sonori, buzzer stonati e accenti da tutta Italia, si vedono cose che svegliano parti addormentate del cervello, e si mettono le mani, a volte chiedendo il permesso, su esemplari visti solo in foto.
Direte voi, manca il senso del gusto, e invece no! Ovviamente non si leccano gli angoli dei monitor, ma testimoni oculari narrano di avere visto banchi abusivi con l’eccellenza gastro-enologica Piemontese e non solo!

Come collettivo Nerdone.it, anche quest’anno per la terza volta abbiamo voluto partecipare ed esporre alcune macchine della nostra collezione. Le vicissitudini personali di ognuno quest’anno ci hanno costretti ad arrivare all’esposizione per un pelo con tutto pronto! La nostra esposizione quest’anno si sarebbe potuta intitolare “Pimped and Rare”. Passiamo a vedere cosa abbiamo portato!

Commodore 64 con REU 1764

Inizio col botto! O meglio con Sonic! Il biscottone lo conosciamo tutti, ma quella cosa bianca che esce da dietro? E quell’alimentatore maggiorato? Ed il demo disk originale? Beh quest’anno con il recente rilascio di Sonic per REU non potevamo non presentarlo. Quindi Demis ha scelto di presentarci la REU 1764. Occhi attenti l’hanno visto da metri di distanza! Una menzione d’onore alla ragazza che ha piantato le radici davanti a Sonic!

I Nerdoni, ma specialmente Sonic, sono la sua passione!

Amiga 2000 pimped

Facciamo un Amiga 500 ma più espandibile, dissero gli ingegneri Commodore, ma finirono la genialità tutta sulla motherboard e il design non era ancora pronto. Luca, ma vogliamo riempirli questi slot Zorro? E allora scheda acceleratrice GVP G-Force 68030/68882@50MHz con 32Mb di RAM e controller SCSI 4Mb/s + scheda grafica Village Tronic Picasso II 2Mb + flicker-fixer A2320. Infine GURU Rom, HD SCSI interno da 1Gb ed esterno da 9Gb, CD-ROM Plextor SCSI e Floppy HD.
Un Amiga da far impallidire i presentatori di Pimp My Amiga!

Amiga 500 PiStorm

Le soluzioni dell’epoca e moderne per velocizzare ed aggiornare gli A500 non finiscono di stupire. Per un disegnatore 3D come Andrea che da sedicenne ha mosso i suoi primi passi sul (o sulla) A500 con Imagine, i benchmark di PiStorm non l’hanno lasciato indifferente. In esposizione c’erano gli stessi modelli 3d che utilizzava all’epoca, i quali pompati da PiStorm impiegavano pochi minuti a renderizzare, rispetto alle 8 ore dell’epoca! Se volete saperne di più, Andrea ha scritto un articolo più dettagliato: https://www.nerdone.it/2022/09/20/pistorm/

Amiga 1000 + Sidecar pimped

Enrico ha una passione speciale per Amiga e Sensible Soccer, e quindi avendo aggiunto una A1000 alla sua collezione, voleva che l’esperienza di gioco fosse come dire… fluida, e allora perché non pompare all’inverosimile la vecchia Lorraine? E quindi: dual Kickstart 1.3/3.1 con Relocator, 1Mb di chipRAM, 8Mb di fastRAM, 68000@16MHz, Blizzard 500, A590 dentro al case sidecar con HDD SCSI+DVD slot-in+SCSI esterna. Ora Sensible Soccer non lagga 😉

Commodore SFD 1001 con meccanica modificata

Tempo fa Enrico recuperò un particolare drive SFD-1001 con meccanica KO, per cui ingaggiò il nostro Antonio per indagare se fosse possibile montare la meccanica di un disk drive MFM per PC. Penserete che Antonio sia un valido ingegnere elettronico, e che quindi i suoi studi possano averlo aiutato, ma in realtà Antonio fa il cuoco, ma è tanto tanto tanto fottutamente tenace e capace. E quindi rintuzzato e sostenuto da Enrico, dopo giorni di ricerche e prove è giunto al risultato. Meriterebbe una laurea honoris causa per il lavoro che ha fatto! In foto mentre mostra il suo lavoro a qualcuno che aveva “nasato” l’alto livello di nerdaggine che quel drive sprigionava…

CDTV con controller SCSI selfmade

Quando la comunità di appassionati di retrocomputer mondiale non si era ancora organizzata sul web, era molto complicato riuscire a trovare progetti “precotti” per i nostri beneamati, nel senso che github e i servizi di pcbway/jlcpcb erano li li per nascere, anche youtube era ancora spoglio di tanti contenuti. Insomma eravamo già in tanti molto probabilmente, ma non lo sapevamo. In questo contesto, al nostro chef Antonio, venne l’idea di creare un controller SCSI per CDTV, d’altro canto se c’era per amiga 500 perché non farlo per il “gemello da salotto”? Confrontando schemi di controller scsi con quelli dell’ A570, si accorse che i componenti in gioco erano sempre quelli, quindi individuato il pin out del CDTV, si mise al lavoro con carta e penna e schedine millefori. Dopo diverse prove e tentativi, con il timore di bruciare qualcosa… Eureka! Il Controller era fatto! Prodotto in tiratura limitata, è presente su 3 CDTV dei nerdoni.
Ora il suo progetto è confrontabile con altri presenti in rete, ma possiamo vantare la nostra personale “Nerdone edition”.

Olivetti PC1HD con modifica compact flash

Il progetto era in cantiere da quasi due anni, con tutti i componenti necessari appoggiati in una scatoletta pronti per essere montati, ma diverse vicissitudini tra cui un corposo recupero che aveva impegnato Matteo in altre attività, aveva fatto slittare questo lavoro. In sostanza il lavoro è consistito nell’applicare, con un po’ di licenze poetiche, il lavoro di ricerca di Simone Riminucci, poi trascritto in una guida ed ospitato dal sito Ti99iuc nella pagina TheOnePage dedicata al PC1.
La scelta è stata fatta perché qualsiasi tentativo di riportare in vita il Conner originale era risultato vano. Il progetto in termini pratici e semplicistici consiste nel modificare un flat 40 pin e nel catturare dei segnali dal chip etichettato come 2P20, infine sostituire il bios originale con il famosissimo bios XT-IDE.
Se non fosse stato per il lettore di compact flash che si è rivelato essere rotto, la modifica avrebbe funzionato al primo colpo!
Superato questo inghippo, immaginate la soddisfazione di Matteo nel vedersi riconosciuto il disco una volta lanciato fdisk.
La scelta è ricaduta su Compaq Dos 3.31 perchè occupa poca memoria e riesce a gestire le partizioni fino a 512MB, esattamente la dimensione della compact flash montata. Una dimensione spropositata in confronto ai dischi dell’epoca. Si fosse usato MS-DOS 3.3 si sarebbero dovute creare 16 partizioni oppure si sarebbe dovuto utilizzare un DOS più aggiornato con conseguente maggiore occupazione di memoria.
La giornata ha dato a Matteo la possibilità di conoscere Ciro Barile, entusiasta nell’avere visto la modifica realizzata e i ragazzi di RetroCampus Davide e Massimiliano, due mostri di sapienza del PC1 con tanti progetti nel cassetto che speriamo vedranno la luce.
L’esemplare esposto era equipaggiato con un interessante monitor a colori con una base specifica per il PC1, in modo da poterlo inserire nell’alloggiamento sottostante, dando quasi l’impressione di avere un compatto. Inoltre c’era collegato un floppy drive esterno da 5,25″, bello quanto inutile.

Amstrad PCW 8256

Definito il brutto anatroccolo da Stefano Paganini di Retrocampus, con il quale abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere, in effetti la definizione risulta appropriata, siccome questo modello di computer da ufficio, venduto tra il 1985 e il 1998, ha raggiunto il numero di 8 milioni di esemplari venduti (contando tutte evoluzioni della serie PCW). In Italia è meno consueto vederlo rispetto a mercati dove Amstrad era più radicata come USA o UK.

Era particolarmente apprezzato per il prezzo veramente economico e per la semplicità di utilizzo, equipaggiato con uno Z80 @3,4MHz e 256 o 512KB di RAM. Non aveva dischi fissi ma solamente uno o due floppy drive stranissimi da 3″. Ne consegue che a livello hardware aveva molto in comune con la serie CPC, ma con un taglio specifico per la produttività da ufficio, infatti non ha chip sonori e grafica a colori, ma vanta più memoria, un monitor fosfori verdi ad alta risoluzione, una stampante in bundle ed un vero e proprio sistema operativo CP/M Plus.
Ne consegue che molte software house hanno convertito il proprio codice per questa macchina, visto l’hardware abbastanza comune, non solo sw per la produttività aziendale ma anche giochi! Anche i creatori di SymbOS ( SYmbiosis Multitasking Based Operating System) ne hanno creato una distribuzione per questa piattaforma con risultati sbalorditivi. Detta tra parentesi, SymbOS meriterebbe un approfondimento a parte, ne parleremo in un altra occasione.
Per poter mostrare tutto questo software e considerata la penuria di floppy 3″, ho provveduto a montare un emulatore di floppy basato sull’hardware gotek e firmware FlashFloppy. La guida è consultabile dal blog di Fabrizio di Vittorio il quale poi si è mostrato disponibile nella fase di configurazione finale. Effettivamente, un brutto anatroccolo, diventato infine cigno.

Macintosh 128K Drexel University

Una vera chicca per i collezionisti, questa versione proveniente da oltreoceano, con questa D stampigliata sul frontale, ricorda la fornitura che Steve Jobs procurò alla Drexel University facendola diventare il primo istituto scolastico al mondo ad avere un Macintosh, il primo Macintosh, in aula d’informatica. Era il gennaio 1984, e gli studenti di ritorno dalla pausa invernale, trovarono una bella sorpresa!

Apple IIe Platinum con modem “luci e suoni”

Versione super lusso dell’ Apple II contiene tutti i miglioramenti e potenziamenti accumulati nell’evoluzione degli anni. Fu l’ultimo tipo di Apple II venduto fino a fine 1993! Vanta 128KB di RAM, un 65C02, caratteri più piccoli e 80 colonne integrate, una tastiera estesa presa dal Apple IIGS.
Collegato via seriale troviamo un modem che di vintage conserva solo l’aspetto, simpaticamente nominato “luci e suoni”, creato dal nostro amico Nicola Avanzi, che dentro monta un ESP32, un amplificatore audio ed un adattatore RS232, in grado di pilotare i led sul frontale del modem e di generare il suono rassicurante dell’handshake dei modem analogici, senza rinunciare alla comodità del wi-fi per poter navigare ad esempio… la BBS di RetroCampus!

Apple IIGS Woz Limited Edition

Si può definire l’evoluzione della piattaforma Apple II da cui eredita il nome, per il passaggio ad un processore a 16 bit (65C816) e una grafica e sonoro di qualità superiore, infatti GS sta per Graphics and Sound.
L’ Apple II GS esposto era in versione Woz Limited Edition, vera chicca dei collezionisti, serie limitata ai primi 50000 esemplari prodotti in onore del papà dell’Apple II (e I), Steve Wozniak detto appunto Woz

Apple III

Macchina molto interessante, specialmente dal punto di vista storico, il suo nome infatti viene associato al primo buco nell’acqua commerciale di Apple, vuoi perché non ci lavorò un genio come Woz, bensì un team di normali ingegneri? Questo forse è ciò che pensano i fan dello Steve con la W. La verità è che per mantenere l’elettronica fanless (si dice che Steve Jobs avesse questa fissazione), i componenti interni essendo sottoposti a troppo stress termico, si danneggiassero, quindi furono richiamate 14000 schede madri per essere sistemate con dissipatori più efficienti… il primo reballing di massa! Questo fece calare sul povero Apple III un alone di inaffidabilità, che portava anche le aziende a preferire l’home computer Apple II alla sua evoluzione aziendale. Lo sfortunato III della serie finì di essere prodotto nell’aprile 1984, dopo soli due anni mezzo dal lancio.


Il tempo paradossalmente si ferma e scorre velocissimo allo stesso modo, accelera e frena senza avvertire. Si vorrebbe parlare con tutti, si vorrebbe spiegare a tutti ciò che che si espone, chiedere di ogni cosa esposta, sapere la storia delle persone e delle macchine esposte, siccome un cartello è poco per dire tutto ciò che c’è dietro.

Aspettando il prossimo Brusaporto Retrocomputing 2023, lustriamo le nostre macchine e prepariamo qualcosa di interessante (speriamo) anche per il prossimo anno!


E poi tutti gli altri

Per tutti gli altri ci sarebbe da fare una serie a puntate con tanto di interviste, ogni banco meritava un approfondimento e quattro chiacchiere con gli espositori. Ci limitiamo a pubblicare un po’ di foto scattate da noi, che si vanno ad aggiungere a tutte quelle che stanno impazzando sui gruppi di retrocomputing ed affini.