Della serie “Meglio tardi che mai”: una breve cronaca di Bologna Nerd Show 2023!

Come si deduce dal titolo, il nostro obiettivo per questo blog non è tanto di pubblicare contenuti di attualità, piuttosto di fare memoria dei bei momenti trascorsi tra di noi, nei nostri laboratori e specialmente degli eventi ai quali decidiamo di partecipare.

Questo post può servire anche da trait d’union tra la nostra ultima presenza a Brusaporto Retrocomputing 2023 e il prossimo Bologna Nerd Show 2024 che si terrà il 17 e 18 Febbraio 2024.

In questo modo rivivremo e condivideremo l’aria, anzi l’humus primordiale, che si respira a questo tipo di eventi “mainstream”, senza per forza dover dare a questo aggettivo inglese una connotazione negativa. Mainstream significa “di massa”, e l’universo Nerd è rappresentato in tutte le sue sfaccettature dagli eventi “Nerd Show”, “…Con” eccetera, diffusi in tutta Italia. D’altro canto servono strutture e organizzazioni che necessariamente devono oltrepassare l’organizzazione amatoriale di appassionati, come possono essere eventi più di nicchia, per poter accogliere appassionati di ogni genere “Nerdoso”, dai comics, al cosplay, ai lego, al modellismo e ai gadget, ai giochi da tavolo/GdR, fino ad arrivare al gaming ed infine al retro computing.

Non erano forse gli home computer e le console da TV pensati “for the masses, not for the classes”? Non c’è nulla di più “mainstream” di un Commodore 64, o non è così?!

Come gruppo ci piace pensare ad un tema diverso da portare ad ogni esposizione, una sorta di filo rosso che collega tra di loro i calcolatori esposti.

Allo scorso Nerd Show portammo una serie di pezzi, tutti monomarca Commodore, per ogni computer avevamo deciso di mostrare in parallelo l’evoluzione dello stesso gioco, che ora passiamo a mostrare tramite gallery fotografica.

Noterete un notevole passaggio dagli 8 bit ai 16. Il passaggio da C64 ad Amiga non fu solo legato ai bit indirizzabili, ma piuttosto ad un salto avanti epocale, un quantum leap 😉 dell’intero chipset. La famiglia 264 invece rispetto al C64 ha i colori superiori grazie al TED ed un audio scarsino a causa… del TED!

Ed ora passiamo ai giochi, giudicate voi!

ARKANOID

TETRIS

CHOPLIFTER

IMPOSSIBLE MISSION

BARBARIAN

BOMB JACK

COMMANDO

ED INFINE…

Le due giornate di esposizione sono trascorse rapide, in due giornate mi sono permesso mezzo giro per andare a pranzare e nient’altro! Peccato! Perché passando tra i padiglioni mi sono reso conto di quanto ci sia da vedere, e capisco perché sia un evento così frequentato! Vi salutiamo con un po’ di foto assortite dei nostri computer, dei visitatori che ci sono venuti a trovare.

Ringraziamo RetroCampus per averci accolti nel loro stand, a Carlo Santagostino per aver pensato a noi, ci siamo divertiti a scambiarci storie e aneddoti sui nostri beneamati computer marci, anche con Claudio (burlone), Antonio, Fabrizio, Davide e Roberto (e sicuramente dimentico qualcuno).

Ad ogni bambino che ha dedicato un po’ di tempo a giocare con una vecchia cariatide informatica, ad ogni papà che ha versato una lacrimuccia nostalgica spiegando al proprio pargolo che ai sui tempi…, ad ogni appassionato al quale abbiamo riacceso la fiamma del retrocomputing, a questi lasciamo un messaggio: arrivederci a Bologna Nerd Show 2024, quale sarà il tema quest’anno?

Brusaporto Retrocomputing 2023, Just a Perfect Day: intervista a Enrico Sartori

Vogliamo pubblicare una intervista al nostro amico Enrico Sartori, anche lui appassionato di retrogaming e retrocomputing, che quest’anno ha partecipato ed esposto al suo primo Brusaporto Retrocomputing in qualità di “Nerdone per un giorno”.

Matteo (nerdone.it): Un saluto e grazie di essere qui a rispondere alle nostre domande, siamo curiosi di sentire la tua “prima volta” a BrusaRetro.

Enrico: grazie a voi per la disponibilità, essere “Nerdone per un giorno” per me è un onore, vista la mia ignoranza in materia elettronica ed informatica. La passione per queste fantastiche macchine però è la stessa.

Matteo: Volendo descrivere questa giornata con uno slogan come la intitoleresti?

Enrico: Brusaporto 2023 – Just a perfect day

Matteo: ah ok, tradisci la tua altra grande passione, ovvero la musica rock che diffondi con progetti molto interessanti nelle scuole con la tua band Flexus!

Enrico: in realtà il mio primo approccio alla musica è stato con il Soundtracker su Amiga, quindi il computer è stata per me la chiave d’accesso per quella che poi è diventata la mia professione.

Matteo: Ma torniamo a noi, fammi un po’ di cronaca…

Enrico: Sveglia alle 5:00, ritrovo alle 5:40 al casello di Carpi, il primo insospettabile si dimentica a letto (nota di Matteo: avevo messo la sveglia ma non l’avevo attivata) ma partiamo ed arriviamo puntuali alle 8:00.

Lo staff è già operativo e ci accoglie da grandi amici, sorprendendoci con l’assegnazione di ben 6 tavoli (!!!) per le nostre esposizioni.

La passione degli standisti è palpabile: riproduzioni fedelissime, rarità, hackings estremi e progetti vecchi e nuovi per mantenere in vita le nostre amate retromacchine…

Matteo: Ok, per essere la prima volta stai andando molto bene…

Enrico: Poter parlare “face to face” con i massimi esperti a livello nazionale per me è stato impagabile, così come raccogliere  testimonianze delle “vecchie guardie” che hanno visto nascere l’era dei computers ed hanno vissuto a pieno la golden age anni ’80 e ’90.
Lo è stato altrettanto vedere gente emozionarsi davanti ad un Vectrex e sorprendersi perché ci puoi giocare anche col guitar hero … ed i più piccoli divertirsi come matti tra console e computer con quel brillo negli occhi per quei giochi che ci avevano fatto battere il cuore alla stessa età.
Certo, ogni tanto passa anche qualche logorroico che ti racconta tutta la sua vita informatica … ma lo perdoniamo perchè mosso dalla stessa passione … e perchè probabilmente finalmente si trova in mezzo a tanti amici che sanno condividerla.

Matteo: cosa ti ha impressionato maggiormente delle cose esposte?

Enrico: La macchina che personalmente mi ha emozionato di più è stata lo Sharp X68000, sogno di tutti noi teenagers anni ’90 in cerca dell’arcade perfect ma irrealizzabile perchè mai commercializzato in Europa. Anche l’Amiga più performante restava comunque un passo indietro e poterci mettere mano nella configurazione più completa (monitor, impianto audio ed adattatori joy 6 pulsanti) è stato un sogno. Se vinco 2.000 euro al gratta e vinci ci faccio un pensiero … 😀
Anche connettersi in BBS da terminale ADM-3A del ‘79 e giocare a Pong con una riproduzione fedele della brown box del 1968 è stato notevole.

Matteo: Concordo! L’X68000 era un pezzo di spicco tra quelli esposti, tu invece che feedback hai avuto dei pezzi che esponevi?

Enrico: Delle mie due macchine esposte, ovvero Macintosh SE/30 ed MB Vectrex, quella più gettonata è stata quest’ultima, soprattutto nella configurazione con Asteroids ed il joy imitazione arcade originale.
Il fascino primordiale del vettoriale puro è ancora magnetico a 40 anni di distanza.

Matteo: Hai aneddoti divertenti della giornata, da raccontarci?

Enrico: Ne avrei tanti, ad esempio un tizio sui cinquanta è letteralmente impazzito di fronte al Vectrex con Asteroids: “quante 100 lire ci ho messo al bar da monello … adesso non te lo mollo più ! “.
Ed in effetti ha monopolizzato la postazione per almeno mezz’ora con gli occhi spiritati!!!
Simpatici anche i diversi episodi in cui il babbo fa sedere il figlio e poi con la scusa di insegnargli i comandi si fa prendere dalla scimmia e continua a giocare in piedi col pargolo fra le braccia che lo guarda stupito in attesa che gli smolli il joystick … da sit com americana!
Ho sudato freddo quando l’ SE/30 ha ridotto la schermata ad una striscia verticale… ma fortunatamente lasciato qualche minuto spento si è ripreso. Era solo un acciacco … erano decenni che non restava acceso tante ore consecutive.

Matteo: Che ricordi ti ha lasciato Brusaporto Retrocomputing 2023?

Enrico: é stata una giornata tutta d’un fiato che vorresti non finisse mai, soprattutto per i tanti amici che abitano lontano e che per una volta riesci ad abbracciare di persona. Ma giunge al termine e tu peschi dal banco dei regali (tutte donazioni spontanee dei partecipanti) un souvenir per chi non é potuto esserci.
Come prima volta è stata una bellissima esperienza, spero di riuscire a partecipare anche alle prossime edizioni.

Matteo: Grazie Enrico per la tua testimonianza e grazie per la tua presenza a BrusaRetro!

Enrico: Grazie di cuore ai Nerdoni che mi hanno accettato come aggregato nella loro prestigiosa confraternita … spero di poter essere “Nerdone per un giorno” anche a Brusa 2024 😀

Le macchine esposte da Enrico:

Macintosh SE/30 con Bluescsi

MB Vectrex con controllers originali, controller custom e controller Asteroids Arcade Replica.

Vecmulti multicart, Vecvox sintetizzatore vocale audio, tutti i 23 overlays originali e Debris Revisited boxato, rarissimo gioco con grafica raster su questa macchina vettoriale.

Brusaporto Retrocomputing 2023, l’invasione dei Nerdoni

Anche quest’anno il collettivo nerdone era presente a Brusaporto Retrocomputing 2023 come espositore con addirittura sei tavoli e 20 macchine!
Essendo l’espositore con più tavoli della manifestazione, abbiamo esagerato? Forse si, ma anche no… quando Daniele mi ha comunicato che poteva soddisfare tutte le nostre richieste di spazio mi sono domandato se saremmo riusciti ad essere all’altezza di così tanta fiducia.
Arrivati al momento della disposizione, abbiamo capito che lo spazio era appena sufficiente, e che tutte quelle macchine accese, reggevano la scena più che dignitosamente!
Mettetevi comodi, ecco cosa abbiamo mostrato agli appassionati giunti da ogni dove a BrusaRetro 2023!

AMIGA 2000 con BlueSCSI V2

Ormai l’Amiga 2000 di Luca è una superstar: seppur già esposta in più occasioni, suscita sempre molto interesse.
Stavolta è stata apprezzata da Luigi “The Lost C” su youtube (https://youtu.be/bupGWqg-KYY) ed è presente in diverse gallery di chi ha partecipato.
Quest’anno era equipaggiata con una BlueSCSI V2 appena sfornata dal nostro Alessandro. La novità del progetto BlueSCSI in questa seconda incarnazione, oltre alla sorprendente velocità, sta nella sua ottima compatibilità con architetture AMIGA e non solo: basti pensare alle SUN, alle SGI e a tutti i computer di fascia alta che usavano dischi meccanici SCSI 50 pin che oggi, più che mai, tendono a “morire” come mosche.
Questa interessante scheda era in bella mostra sotto ad un guscio in plexiglass che permetteva ai curiosi di vedere al suo interno l’A2000 pompata e di ammirare il transfer rate a quota 3.6 MB al secondo… mica bruscolini.
Nel frattempo, scorrevano vecchie pubblicità della Commodore anni 80, foto delle locandine di Brusaporto Retrocomputing, divertenti video di MVVblog / Luk74 Channel ed altri video musicali e non, alcuni dei quali addirittura a 30 fps in HAM, della serie: facciamo vedere di che pasta è fatta questa macchina!
Come già scritto, l’Amiga 2000 trova la sua massima bellezza nella scheda madre farcita di schede d’espansione che, ahinoi, sono normalmente imprigionate in un anonimo “cassone” metallico. Il lucente plexiglass ha finalmente dato la possibilità di svelare l’interno ai visitatori, che hanno apprezzato e fotografato: ad esempio, Davide Gatti “Survival Hacking” si è soffermato con Luca e, come ben sappiamo dai suoi video, adora sempre indagare com’è fatto e funziona tutto ciò che fa rima con elettronica.

Amiga 500 PiStorm con digitalizzatore Videon III

Per il nostro Andrea, poter utilizzare Lightwave, Sculpt Animate 4D, Imagine 2.0 con tempi di rendering decenti, giustifica il “compromesso” d’installare sulla propria A500 un PiStorm.
L’adottare il PiStorm su Amiga raccoglie pareri discordanti: infatti, c’è chi ama espandere le proprie macchine solo con schede dell’epoca ritenendo PiStorm un “barare”, c’è chi invece apprezza le novità e ama testarle.
Grazie a BrusaRetro abbiamo conosciuto appassionati che hanno fatto della grafica su Amiga una professione, sfociata poi su altre piattaforme.
Ed infine, quest’anno completava la postazione anche un digitalizzatore Videon III dell’epoca che acquisiva e digitalizzava su Amiga (riga per riga) l’immagine acquisita da una macchina fotografica reflex con uscita analogica.

AMIGA 1200 black edition & pimped

Sobrietà e stile per questa A1200 con case nero custom, keycaps di un CDTV e tanta potenza sotto al cofano: OS 3.9, 2Mb chip RAM, 128 Mb fast RAM, ROM Kickstart 3.1.4, Disco Compact flash da 32Gb, FlickerFixer Indivision MK3 + uscita VGA, Blizzard Phase 5 modello 1230 MK IV @50MHz + FPU.
E’ stato un piacere prestarci come beta tester per le demo dei videogame che sta sviluppando Fabrizio Radica!

Quadra 700 con Roland SC-50

Al giorno d’oggi la multimedialità è data per scontata, ma nel 1991 non era così, con le VGA, i floppy e gli hard disk da 40Mb. Sentire suonare un midi con un sequencer midi Roland SC-50 “come fossero strumenti veri”, è davvero stupefacente. Un esempio? Avete ascoltato il midi di DOOM con una Roland?
Il Quadra in esposizione era aggiornato con BlueSCSI v2 che conteneva un volume per il boot ed uno per i dati e le immagini dei programmi e giochi. La dimostrazione principale riguardava le avventure grafiche della Sierra che sfruttavano il general midi ed in particolare gli strumenti dì Roland SC-50 e SC-55.
Era collegata anche una Roland sc-88st pro con 16 tracce che erano utilizzate per ascoltare le musiche di Final Fantasy VII.

Macintosh SE/30 con BlueSCSI

La BlueSCSI ha la praticità di avere una schedina SD sulla quale c’è l’immagine del disco. Cambiare interi dischi diventa semplice come swappare una schedina di memoria o come copiarci sopra dei file. L’SE/30 era il più veloce ed espandibile della serie senza perdere la caratteristica di portabilità, grazie al monitor compatto a 9″. dotato di coprocessore matematico, poteva essere dotato di HDD, floppy superdrive da 3.5, porte ADB, seriale, SCSI esterno. Supportava la grafica a colori con monitor esterno.

I portatili degli anni 80

L’obiettivo era quello di mostrare in ordine cronologico l’evoluzione dei computer progettati per lavorare in mobilità. Si parla di mobilità perché negli 80 la corsa all’evoluzione ha visto nascere i trasportabili (detti luggable), i portatili (laptop), i palmari (handheld). Insomma, negli 80, come cantava Baglioni, “tra la California e il Giappone c’è chi inventerà il futuro” ed i computer esposti volevano mostrare proprio questo.
Partendo dall’Osborne, il primo trasportabile, fino ad arrivare al primo palmare IBM compatibile, l’Atari Portolio (PC Folio), abbiamo voluto mostrare le diverse filosofie di lavoro in mobilità.
Segue una carrellata degli esemplari che abbiamo esposto, quattordici in tutto.

Vectrex

Il Vectrex, grazie alla sua originalità, vanta un’elevata schiera di ammiratori, e così è stato anche a Brusaporto. Se ci aggiungiamo anche che continuano ad uscire giochi sviluppati dalla stessa comunità di appassionati, e che questi sono visibili su hardware originale solo in occasioni limitate come BrusaRetro, allora capiamo perché alla postazione c’era sempre qualcuno alle prese con questa splendida console.
Essendo un sistema compatto all-in-one, col suo display 9×11″, ha il primato di console “portabile”. Aveva degli “overlay” trasparenti decorati a tema per ogni gioco che fanno tutt’ora sbavare i collezionisti. Fu il primo sistema ad offrire una periferica 3D.

Ed ora un po’ di Brusaporto Retrocomputing 2023

Come sempre, saluti e ringraziamenti

Un grazie ed un saluto ad Enrico Sartori, “nerdone per un giorno”, per aver partecipato all’esposizione con le sue macchine. Un saluto a Camillo, a Carlo Piacentini che ci hanno omaggiati della loro presenza al ristorante dove, per la precisione, dopo accurato interrogatorio alla malcapitata cameriera da parte di Nevio, non fanno la pizza a pranzo, nemmeno una di straforo per lui, proprio no, anche se Nevio l’anno scorso sostiene che gliela fecero, e comunque, anche la pinsa romana è molto buona.
All’organizzazione di Brusasporto Retrocomputing, il comune, Daniele Lena, Manuel Manenti, Beppe Frigerio e tutta la banda che li ha aiutati e sostenuti.
A tutti gli amici ed espositori, Cristiano “Dr Slump” Rosandini, Fabrizio “Fabbroz” Radica, i dirimpettai di Retrocampus (Claudio Parmigiani, Francesco Sblendorio, Nico Avanzi, Giuliano Palladini, Carlo Santagostino, Roberto Tomaiuolo), Antonio Bonanno di Retròcity, quei matti di Gerundo Retrogaming, Davide Morgana, Paolo Borzini, Eleonora Sayaka Chialva, Alessandro “xadhoom” Bolgia, e tutti gli altri che non ho esplicitamente citato, dei quali abbiamo apprezzato ogni singola macchina esposta ma con i quali magari non siamo riusciti a scambiare due parole.
A chi ha partecipato, specialmente! Grazie per i racconti, anche semplicemente gli sguardi, i sorrisi.
Un arrivederci al prossimo anno da Alessandro, Andrea, Antonio, Demis, Enrico, Luca e Matteo

Canolo Game Mania Seventh Edition

Domenica 16 Aprile 2023 si è tenuto il Canolo Game Mania, ormai giunto alla settima edizione. Il bilancio in termini di partecipazione e di qualità è stato più che positivo, rilevando un aumento delle presenze, specialmente nella mattinata e confermando che la qualità nei pezzi esposti premia e lascia i visitatori soddisfatti.

Ringraziamo Monia che come organizzatrice ha orchestrato, dietro alle fila con discrezione, le forze e le disponibilità del collettivo CCR2, bilanciando le diverse anime del gruppo, quella creativa, quella ludica e quella nerd, ottenendo un mix che ha lasciato tutti soddisfatti.

Come Nerdoni abbiamo accolto volentieri l’invito di portare il nostro contributo a questo evento targato CCR2, collettivo con il quale siamo più che amici. Quando Vittorio ci apre le porte della Polisportiva Canolese ci sentiamo come in famiglia, complice anche il pranzo della domenica, apparecchiato nel campo da bocce!

Dopo i ringraziamenti d’obbligo e non per questo meno sentiti, sarete curiosi di sapere che cosa c’era in mostra… passiamo a vederlo!

L’angolo delle invenzioni

Il tema del Riuso creativo è molto sentito per cui quest’anno si è deciso di dedicare una parte di esposizione a questo argomento e i pezzi interessanti non sono mancati. Hanno suscitato molto interesse essendo pezzi unici realizzati e progettati per l’occasione.

I 40 anni del C64 in Italia

Ok, sappiamo già che qualcuno potrebbe dire che sono 41, ma non stiamo “a spaccà er capello”. Salvo smentite, il C64 venne presentato in Italia, spento sotto una teca, allo SMAU del 1982 e comparì negli scaffali nel marzo 1983 (fonte Wikipedia).

Da quel momento si susseguirono tante varianti , comunque tra loro tutte compatibili. Abbiamo voluto esporre una buona rappresentanza delle versioni più comuni in ordine cronologico.

Ma partiamo da quello che c’era prima di arrivare al C64:

Poi venne il C64 che sconvolse il mercato dell’home computer:

l’Angolo del Riparatore

Ogni anno non mancano le riparazioni al volo! Grazie ad Alle che ci ha portato un po’ di clinica mobile! Quest’anno abbiamo eseguito i seguenti interventi:

  • Monitor 1084S con porta DB9 completamente scassata, sotto lo sguardo vigile di Vito (grande riparatore di CRT) e Gianguido (il proprietario).
  • Amiga A501 salvata dalla terribile VARTA
  • Amiga 500 testata e funzionante, nonostante sembrasse caduta dal quinto piano.
  • Commodore 16 guasto. La diagnosi ha evidenziato problemi all’alimentatore, si spera sia solo quello
  • Apple Macintosh Plus della Monia tagliandato: upgrade RAM, diodo terminatore per futura installazione del bluescsi
  • Diagnosi di possibili problemi su diversi C64

LAN Party: fragga tu che fraggo anch’io

Un altro bellissimo esempio di come si possono riciclare e valorizzare pezzi di hardware ritenuti obsoleti l’ha avuta Diego.

Per chi non lo sapesse Quake è un videogioco sparatutto in prima persona, sviluppato dalla id Software e pubblicato nel 1996. Grazie alla sua reale tecnologia 3D e al gameplay veloce e frenetico, Quake ha rivoluzionato il mondo dei giochi FPS.

Inoltre, Quake ha introdotto molte novità nei LAN party. Grazie all’implementazione di un sistema di matchmaking online, i giocatori potevano sfidarsi anche a distanza, ampliando enormemente il network di partecipanti. Inoltre, Quake ha introdotto la possibilità di personalizzare i modelli di gioco e i personaggi, creando una vera e propria cultura di modding e skinning. Grazie a queste innovazioni, Quake si è rapidamente affermato come uno dei giochi più amati dal mondo dei videogiocatori e ha contribuito a definire un nuovo paradigma di multiplayer online.

Diego quindi ha preso dei portatili definiti datati e li ha configurati come postazioni da gioco collegati in rete per giocare a Quake, tutto rigorosamente a costo zero, ci ho giocato personalmente ed ho fraggato diversi ragazzini sedicenti giocatori di Fortnite, forse mi si è risvegliata la memoria muscolare del me sedicenne.

Amiga Corner anzi… Disc!

Abbiamo avuto il piacere di vedere il LaserDisc di Dragon’s Lair gestito da Amiga 2000, perfettamente giocabile con l’audio sparato a bomba e CRT gigante! Una postazione pimpatissima!

Inoltre su una poco appariscente A500 girava un motore di recentissima produzione. Il PiStorm è impressionante!

E infine, non meno importante

Segue una gallery di tutto il resto, avrei voluto intervistare tutti e chiedere un racconto della postazione che avevano pensato ma purtroppo il tempo è stato tiranno, la giornata è volata in un attimo, quindi godetevi la valanga di cose presenti:

Concludendo

La giornata è volata, ho parlato con tantissime persone che ci sono venuti a trovare e con tantissimi avrei voluto confrontarmi ma non ho fatto in tempo, e credo che sia stato così per tutti.

Oltre a Monia e Vittorio che ho già ringraziato un Hip Hip Urrà va anche alla cucina che ci ha sfamati magnificamente e al president Piergiorgio, che quatto quatto è sempre presente e vigila sui CCR2.

Vi lascio con qualche scena di vita di questa magnifica giornata:


SIETE TUTTI INVITATI A CANOLO GAME MANIA 2023

Anche quest’anno i Nerdoni saranno lieti di esporre a Canolo Game Mania, invitati dai “President” Piergiorgio e Monia, insieme a tutto il collettivo CCR2, col patrocinio della Polisportiva “La Canolese”.

L’esposizione Canolo Game Mania, giunta alla settima edizione è una perla di vera nerdaggine incastonata nel verde della pianura padana, trasuda retro-passione da tutti i pori, come la sugna che cola dai ciccioli quando sono sotto torchio.

Eccovi un’anteprima di che cosa ci sarà!

Buon 40° compleanno C64!

Quest’anno festeggeremo i 40 anni del Commodore 64, il computer che tutt’ora detiene il record come computer più venduto in assoluto, essendo stato prodotto per 11 anni.

Ha fatto il suo ingresso nelle case e nelle camerette di diversi bambini/adolescenti/ragazzi scatenando la passione per l’informatica ed il videogame. Riverdere esposti tutti i modelli (o quasi) insieme potrebbe scatenare un effetto nostalgia dalle conseguenze imprevedibili.

Lan Party di una volta

Un tavolo sarà a disposizione dei visitatori per giocare a Quake in lan party, come a fine ’90 quando si facevano le notti portandosi dietro CRT e tower a casa dell’amico con la tavernetta e lo switch linksys. Pronti a farvi headshootare?

Retrogaming

Ci sarà la possibilità di cimentarsi con giochi 80 e 90 in real hardware! Niente retropie o pandora, solo ferro utentico. Oltre ai grandi classici saranno presenti chicche da non dare per scontato. Laserdisc vi dice nulla? Vectrex? NeoGeo? PS1 cable link? Mecojoni?

Riuso

Non può mancare la R di CCR2, ovvero il Riuso. Uno dei principi filosofici dei CCR2 e di ridare dignità all’hardware obsoleto, trovandogli nuovi usi per non farlo finire nell’oblio o peggio ancora in discarica. Vedrete delle belle idee di riuso che Frankestein levati proprio!

L’angolo del piccolo riparatore

Come dei “retro-umarells” i CCR2 si alterneranno al banco di riparazione, tra multimetro, saldatore ed oscilloscopio per dire la loro sui pezzi di hardware da riparare. Riusciranno i nostri eroi?

Altro? Altro!

A parte che non ho mai capito perchè si dica “Altro” per NON volere altro, ma in Emilia va così… Io “Altro” lo voglio usare nel senso affermativo per dirvi che ci sarà ancora altro: action figures, installazioni artistiche, area scambio, effetti speciali, perchè noi siamo scienza e anche fantascienza. L'”Altro” più importante però sarete voi che vorrete partecipare, visitare la nostra esposizione annuale, conoscerci e scambiare due parole da veri appassionati!

Vi aspettiamo Domenica 16 aprile a Canolo(RE)!

C64ranta party!

Si può intuire dal titolo, ed era nell’aria da un po’ di settimane. Non si poteva rimandare ulteriormente: il C64 compiva 40 anni, ed entrava a pieno titolo negli “anta”, era necessario festeggiare un compleanno così importante!
Commodore dopo il successo del VIC20, che entrò nelle case degli italiani nei primi anni ’80 volle replicare il successo con una macchina che ripercorreva la stessa filosofia del VIC20, ovvero un computer dentro alla tastiera che si collegava alla televisione, ma che offriva più potenza in termini di memoria, di grafica e sonoro.
Non si sapeva, ma nell’agosto del 1982 nei negozi USA di elettrodomestici, sarebbe cominciata la vendita dell’home computer più popolare della storia: il Commodore 64!

Infatti il Commodore 64 è diventato un oggetto la cui fama ha valicato i confini del mondo nerd, degli amanti del vintage e del retrocomputing, è un oggetto entrato nell’immaginario comune dei nati tra i fine 60 e i primi 90!
Per chi avesse il cruccio di non avere ancora festeggiato i 40 anni del C64, può tirare un sospiro di sollievo sapendo che ha ancora tempo, se si considera che la data di vendita sugli scaffali italiani è del marzo 1983. Anche in Italia le vendite avvenivano tramite i negozi di elettrodomestici o di giocattoli, non esistendo ancora il settore merceologico dell’ informatica.
Tutti i mesi di scarto del mercato italiano rispetto a quello USA erano giustificati dal fatto che nel 1983 non esisteva nemmeno il concetto di globalizzazione, basti pensare a chi andava e veniva dagli USA e ai racconti che facevano di tecnologie e stili di vita avanti di anni rispetto all’Italia.

Ciò che avvenne poi sono tante storie di bambini, ragazzi e adulti che hanno trascorso ore del proprio tempo in compagnia tra di loro e del C64, aspettando il caricamento del datassette tra una cassetta da edicola e l’altra, bruciandosi la retina con le strisce colorate del caricamento.

Passano 40 anni e veniamo ai giorni nostri: il commodore 64 non è morto, anzi, continua ad esistere sia nei ricordi, sia negli scaffali con emuli del computer di 40 anni fa in salsa moderna: non si interfacciano più a datassette, bensì a schede SD, non usano più il televisore a tubo catodico sul canale 35, bensì usano un cavo HDMI. Anche i giochi continuano ad uscire, ogni anno a decine, per non parlare della demoscene che spreme l’hardware del C64 con musica e grafica che lascia a bocca aperta.
La comunità di appassionati è vivacissima: club di sviluppo, interfacce a periferiche moderne, sistemi operativi, BBS, documentari, podcast, interviste, pubblicazioni, associazioni e tantissimo materiale condiviso libero e gratuito. Tutto questo contribuisce a non fare apparire il nostro C64 come un vecchio computer finito, ma sentirlo vivo e utilizzabile nel presente.

La voglia di incontrarsi in presenza, con complicità della pausa natalizia, che ha permesso ai membri di Nerdone di organizzare un po’ di ferie, ha visto nascere una bella iniziativa: un bel compleanno per i quarant’anni del nostro amato Commodore 64. Purtroppo per impegni, motivi di salute e lontananza non tutti erano presenti, ma fortunatamente i mezzi telematici moderni hanno potuto avvicinare i lontani e gli ammalati…

Ecco un po’ di foto dei festeggiati e dei festeggianti:

La festa è cominciata nel pomeriggio, con una sorta di “amarcord”, quando ci si trovava a casa di amici per giocare insieme. A quei tempi si faceva merenda con panino alla nutella e coca cola, ora che siamo più grandicelli abbiamo pasteggiato a prosecco e panettone “gourmet”.

Nel DNA dei Nerdoni c’è la parte di laboratorio per cui sul banco sono passati anche vari malati, tra cui anche dei VIC20 intrusi.
Abbiamo avuto anche il saluto del Righi e di Antonio: Ale guarisci presto! Ti vogliamo di nuovo in piedi! Antonino grazie per la tua simpatia e per esserti preso il tempo di collegarti e raccontarci il tuo lavoro sul A690 ed averci fatto fare un tour nel tuo appartamento/laboratorio milanese!

Ci saranno altri momenti per festeggiare altri protagonisti del passato, speriamo tutti insieme. Nel frattempo tutti i Nerdoni vi augurano un 2023 pieno di Pace e soddisfazioni.
Alessandro, Andrea, Antonio, Demis, Enrico, Luca, Matteo, Vittorio

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Commodore 1901, SCART o non SCART? Questo è il dilemma! Storia di un restauro.

Il Commodore 1901 è uno dei monitor più interessanti nella galassia di modelli prodotti dalla gloriosa casa statunitense. Il 1901 infatti possiede tutte le interfacce RGB e chroma/luma necessarie ai nostri amati 8 e 16 bit, offre una qualità di immagine dai neri profondi con il suo tubo catodico di provenienza THOMSON, ed infine esteticamente ha linee gradevoli e minimali, delicatamente raccordate, che ricordano gli AppleColor.
Per queste ragioni, si può accoppiare, facendo “pendant”, ad un 64G passando dai 128 in tutte le sue varianti, fino ad arrivare anche alle sorellone a 16 bit Amiga.

Oltre a quanto detto sopra, il 1901 essendo progettato dalla francese THOMSON, nasconde al suo interno una particolarità, ovvero ha tutta la logica e l’elettronica per offrire un RGB analogico tramite SCART (per chi non lo sapesse, la SCART è uno standard europeo di origine francese). Questa peculiarità non è nemmeno tanto segreta, valutando che sul retro nella zona del pannello con tutte porte RGBi (DB9) e gli RCA per il chroma/luma fa capolino la sagoma di una porta SCART.
Attenzione però a non cadere nell’errore di acquistare un THOMSON CM36512 per Atari ST. I due monitor hanno lo stesso identico case e la stessa mainboard, ma quello marchiato THOMSON (sullo sportello frontale e sull’etichetta del retro) non possiede la daughterboard per la gestione del segnale RGB analogico, mentre quello marchiato Commodore, ha le potenzialità per aggiungere la SCART. Sono certo di questa affermazione, infatti avendoli visti entrambi con i miei occhi posso confermare che i due monitor pur avendo la stessa base di partenza, sono diversi. Le informazioni sul web sono errate, in certi post di reddit, riguardo all’aggiunta della SCART viene detto che i due monitor sono equivalenti, ma non è così.


Al mercatino di Marzaglia del settembre 2022, un esemplare di 1901 faceva bella mostra di se su un banco nella zona prato. Il sole era già vicino all’azimuth e nessun avventore aveva ancora sborsato la somma per trovargli un posto in un meglio ombreggiato bagagliaio… almeno fino a quando non è passato il nostro Enrico! Dopo una breve contrattazione con Tom, venditore conosciuto e grande appassionato di retrocosi, il monitor aveva trovato una nuova casa.

Per chi non conoscesse Enrico, detto Nevio, deve sapere che una sua caratteristica è quella di essere spiccatamente caparbio, peculiarità che proietta anche nel collezionismo e lo porta a raggiungere gli obiettivi che si pone, mobilitando tutte le risorse che sono necessarie.
Il suo obiettivo per questo 1901 era quello di farlo tornare come quando era uscito dalla fabbrica nel lontano autunno del 1985, ma specialmente, voleva la SCART!

La situazione che si presentava era quella di un monitor tutto sommato funzionante ma con tanti piccoli difettucci, che diventavano enormi magagne inaccettabili agli occhi del nostro “Nevio”. Andiamo a capire quali sono!

Pulsante di accensione in modalità stuzzicadente

chi non è di “primo pelo” conosce fin troppo bene il problema di quel particolare pulsante di accensione montato su tantissimi modelli dei nostri display C=, per cui si utilizzano i più svariati spessori (stuzzicadenti, plettri, monetine, foglietti piegati, ecc. ecc.) per mantenere in posizione ON il pulsante principale di accensione, impedendo al meccanismo di riposizionarsi su OFF.

Giallone che più giallone non si può

Le plastiche avevano perso l’elegante doppio colore grigio virando sgradevolmente verso il giallo. Sappiamo che esistono due scuole di pensiero sull’estetica, chi sostiene che devono rimanere così com’è per testimoniare l’età e il vissuto di 30/40 anni, chi sostiene che il retrobright se esiste, vada usato. Vedremo che si può percorrere anche la “terza via”.

Sportellino, questo sconosciuto

Lo sportellino non c’era proprio, e nell’economia dell’estetica, la presenza o la sua assenza gioca una parte fondamentale.

Muuuuuto

Il suono, se vogliamo trovare un difetto, è MONO, non suonava, neanche un gracchio, nemmeno un bump, era muto.

Gli elettrolitici

Qua i filosofi del restauro potrebbero dibattere per mesi. Recappare per prevenire guasti che prima o poi avverranno o lasciare così, siccome funziona e si riparerà dopo?
Il nostro Nevio è della scuola “finchè hai le mani in pasta, bisogna recappare come se non ci fosse un domani”. Per Nevio vale la massima: dopo che l’ho sistemato, non lo voglio più riaprire per altri 30 anni.

La SCART

Questo aspetto più che un difetto è una miglioria. Come già accennato, il 1901 possiede tutta la logica elettronica per maneggiare il segnale RGBi e per trasformarlo in RGB analogico tramite una sorta di daughter board saldata su uno slot della mainboard. La domanda che vorrei fare ai progettisti di questo monitor è la seguente: perché mettere tutta la componentistica, con conseguente aumento dei costi di produzione, per poi non saldare l’ultimo componente, ovvero la porta SCART femmina? Lettori, fateci sapere la vostra opinione dei commenti. Qualche spiegazione ho provato a darmela, ovvero la SCART è uno standard che interessava solo certi mercati, specie quello europeo, mentre negli altri paesi non si usava. Oppure si sono resi conto di uno shortage del componente scart femmina, molto particolare e fuori standard, più avanti capirete perché.

IL CANTIERE

Nevio da caparbio Project Manager, o Capo Cantiere che dir si voglia, ha appaltato i lavori ai nerdoni dotati di maggiori capacità manuali ed anche a “contoterzisti specializzati”. Queste fasi di recupero ve le dovete immaginare come la trasmissione “Affari a 4 ruote” (Wheeler dealers) che danno su DMax in cui Ed China è interpretato da Matte, mentre Mike Brewer è interpretato da Nevio, e poi i vari esperti che cambiano puntata per puntata. Tranne che alla fine il monitor non lo rivende, ma se lo tiene!

FASE 1 – LA SCART

Nevio ingaggia Matte con la seguente consegna: «Ho visto che un tale su internet ha messo la SCART sul 1901, sapevo che si poteva fare e il monitor l’ho preso anche per questo, se c’è riuscito lui, possiamo riuscirci anche noi nerdoni. Ecco un sacchetto di porte SCART femmina. Potresti metterla sul mio? Però ocio!»
Così Matte (il sottoscritto) apre il cassone, individua la parte dove saldare la porta e si rende conto che le porte fornite sono sbagliate, ovvero i contatti piegati a L dovrebbero piegare a 180° dall’altro lato. Inoltre per effettuare la saldatura bisogna dissaldare una piastra tenuta ancorata alla massa della mainboard con 6 enormi saldature e un mare di stagno.

Qualquadra non cosa! La porta SCART ha gli 11 contatti in basso mentre le 11 saldature fanno fatte in alto… mmm…


Dopo aver scandagliato eBay, aliexpress, RS components, Mouser e Farnell, di scart flippate di 180 non se ne trovano, al mondo non le fa più nessuno.
L’unica soluzione quindi è stata armarsi di pazienza e piegare i 21 singoli piedini dall’altra parte per poi fissarli con colla a caldo alla plastica del connettore, e così è stato, vedere la foto per credere.
Per dissaldare il piastrone di metallo è servita la cosiddetta “calma e gesso”. E anche una buona stazione dissaldante.
Una volta ottenuto lo spazio, saldare i 21 piedini del connettore SCART unico al mondo è stata una passeggiata.

Anche l’audio muto è stata una riparazione semplice, si trattava di uno dei due cavi che andavano allo speaker troncato di netto. Cosa stranissima. Con un punto di stagno ed un po’ di termorestringente la cosa si è risolta.

Restava lo sportellino mancante. Con somma fortuna su thingiverse un buon uomo aveva già pubblicato il modello 3d da stampare per sistemare la mancanza. Con la mia fida Artillery Genius ho giocato al mm per riuscire far stare in diagonale l’enorme sportellone frontale. Missione compiuta!

Al termine della fase 1 il risultato era quello di avere un monitor con sportellino stampato in 3d, un audio funzionante, ma specialmente una SCART in più sul retro!!!

FASE 2 – PREVENZIONE e PULIZIA

La seconda fase ha riguardato l’estetica e la prevenzione dei guasti.
Il monitor, dopo essere ritornato nelle mani del proprietario, ha visto uno smontaggio completo dello chassis di plastica dall’elettronica (scheda + tubo catodico). Sulle plastiche si è provato un pesante retrobright senza successo. Probabilmente il sole non spingeva a sufficienza la formula collaudata che in casi precedenti aveva dato successo.

Da questi tentativi si è scelta la terza via, ovvero la verniciatura. Il buon Nevio quindi ha radunato tutti i pezzi e prendendo come riferimento cromatico l’interno delle plastiche, le immagini sul web e certi forum dove si parlava di tinte colore, ha identificato i colori giusti (il monitor infatti è bi-color) e si è fiondato dal suo carrozziere di fiducia. Vi dirò che quando ho visto il lavoro finito dal vero non credevo ai miei occhi per quanto fosse venuto bene, una qualità e fedeltà all’originale sbalorditiva, inoltre così non scolorisce più!


Lo sportellino stampato in PLA nel 2023 era perfettamente armonizzato con le plastiche del 1985 ma mancava la scritta serigrafata “Commodore 1901” sul frontale, per cui Enrico, dopo aver contattato una tipografia del Modenese, aveva una decina di adesivi fondo trasparente, colore nero, della misura perfetta e del font perfetto rispetto all’originale.

Nel frattempo, specialmente per ottimizzare i tempi ma anche perché io (Matte) non sono molto a favore dei recap alla cdc, l’elettronica era sul banco di un vecchio esperto di CRT a Vignola per un recap completo ed una taratura dei colori e della geometria dell’immagine.

FASE 3 – LA RESA DEI CONTI

Sono seguiti il riassemblaggio e i test. Tutto era rinnovato e lucidato, ma era smontato sul tavolo della tavernetta di Nevio. Così una sera, dotati di guantini bianchi da assemblaggio, abbiamo letteralmente rimesso insieme i pezzi. Il risultato più soddisfacente è che tutti i pezzi hanno ritrovato il loro posto, fino all’ultima vite! Infine con un bel C128 ed un amiga 600 siamo passati al collaudo che ha dato esito positivo al primo colpo su tutte le porte. C’è stato qualche siparietto comico, come quando abbiamo acceso e non andava nulla, con conseguente attimo di panico, salvo poi accorgersi di non aver acceso l’interruttore della ciabatta multipresa.

FASE 4 – Saluti e fine tuning

Dopo la serata di collaudo, il monitor è stato spostato al suo posto nel Nevio’s lair. Dopo qualche sera arriva, sulla chat dei Nerdoni, il messaggio allarmato che documentava un comportamento anomalo sul segnale RGBi a 80 colonne del C128D. Sembrava che il segnale video diventasse stabile solo dopo aver “scaldato” i componenti. Da freddo invece serviva qualche minuto per ottenere un’immagine stabile. Dopo attento studio degli schemi elettrici e scambio di impressioni online emerge che bisognava agire su un trimmer PL02 malefico, sulla mainboard per fare tuning del vsync. la complessità era che la taratura andava fatta a monitor acceso sfilando la mainboard per raggiungere il PL02 abbastanza “infognato”. Nevio, armato di cacciavite isolato e di “calma e gesso”, facendo un enorme sforzo per uscire dalla propria comfort zone, procedeva ad agire sul trimmer risolvendo il problema di sincronia verticale. Seguirono grandi pacche sulle spalle e abbracci “virtuali” (siccome eravamo ognuno a casa propria!).

Se volete vedere altri grandi classici dell’informatica rimessi a posto dai Nerdoni, tornate a trovarci su Affari a 8 bit!

The Brusaporto Retrocomputing 2022 Chronicles

Narra la frase di presentazione del sito di BrusaRetro: “Brusaporto Retrocomputing, raduno per appassionati di storia informatica con libera esposizione di computer, console e videogiochi obsoleti”. Letta così suona come una frase generica e vuota, vissuta da dentro si rivela come uno dei ritrovi più divertenti ed interessanti, tra i migliori che capita di vivere in Italia.
Forse addirittura il migliore evento, se si valutano la qualità dei pezzi esposti ed il valore degli appassionati che lo frequentano.

Per degli appassionati come noi nerdoni, essere li tra tanti nostri simili, lontani dagli eventi “mainstream”, tipo “NomeCittaCheVuoi Nerd”, ci stampa il sorriso sulla faccia e ci fa strabuzzare gli occhi. Dentro al Salone Polifunzionale è un’esperienza sensoriale integrale, si respira autentica “puzza” di nerd, di monitor roventi, di rifa scoppiati, si odono suoni e musiche emessi da chip sonori, buzzer stonati e accenti da tutta Italia, si vedono cose che svegliano parti addormentate del cervello, e si mettono le mani, a volte chiedendo il permesso, su esemplari visti solo in foto.
Direte voi, manca il senso del gusto, e invece no! Ovviamente non si leccano gli angoli dei monitor, ma testimoni oculari narrano di avere visto banchi abusivi con l’eccellenza gastro-enologica Piemontese e non solo!

Come collettivo Nerdone.it, anche quest’anno per la terza volta abbiamo voluto partecipare ed esporre alcune macchine della nostra collezione. Le vicissitudini personali di ognuno quest’anno ci hanno costretti ad arrivare all’esposizione per un pelo con tutto pronto! La nostra esposizione quest’anno si sarebbe potuta intitolare “Pimped and Rare”. Passiamo a vedere cosa abbiamo portato!

Commodore 64 con REU 1764

Inizio col botto! O meglio con Sonic! Il biscottone lo conosciamo tutti, ma quella cosa bianca che esce da dietro? E quell’alimentatore maggiorato? Ed il demo disk originale? Beh quest’anno con il recente rilascio di Sonic per REU non potevamo non presentarlo. Quindi Demis ha scelto di presentarci la REU 1764. Occhi attenti l’hanno visto da metri di distanza! Una menzione d’onore alla ragazza che ha piantato le radici davanti a Sonic!

I Nerdoni, ma specialmente Sonic, sono la sua passione!

Amiga 2000 pimped

Facciamo un Amiga 500 ma più espandibile, dissero gli ingegneri Commodore, ma finirono la genialità tutta sulla motherboard e il design non era ancora pronto. Luca, ma vogliamo riempirli questi slot Zorro? E allora scheda acceleratrice GVP G-Force 68030/68882@50MHz con 32Mb di RAM e controller SCSI 4Mb/s + scheda grafica Village Tronic Picasso II 2Mb + flicker-fixer A2320. Infine GURU Rom, HD SCSI interno da 1Gb ed esterno da 9Gb, CD-ROM Plextor SCSI e Floppy HD.
Un Amiga da far impallidire i presentatori di Pimp My Amiga!

Amiga 500 PiStorm

Le soluzioni dell’epoca e moderne per velocizzare ed aggiornare gli A500 non finiscono di stupire. Per un disegnatore 3D come Andrea che da sedicenne ha mosso i suoi primi passi sul (o sulla) A500 con Imagine, i benchmark di PiStorm non l’hanno lasciato indifferente. In esposizione c’erano gli stessi modelli 3d che utilizzava all’epoca, i quali pompati da PiStorm impiegavano pochi minuti a renderizzare, rispetto alle 8 ore dell’epoca! Se volete saperne di più, Andrea ha scritto un articolo più dettagliato: https://www.nerdone.it/2022/09/20/pistorm/

Amiga 1000 + Sidecar pimped

Enrico ha una passione speciale per Amiga e Sensible Soccer, e quindi avendo aggiunto una A1000 alla sua collezione, voleva che l’esperienza di gioco fosse come dire… fluida, e allora perché non pompare all’inverosimile la vecchia Lorraine? E quindi: dual Kickstart 1.3/3.1 con Relocator, 1Mb di chipRAM, 8Mb di fastRAM, 68000@16MHz, Blizzard 500, A590 dentro al case sidecar con HDD SCSI+DVD slot-in+SCSI esterna. Ora Sensible Soccer non lagga 😉

Commodore SFD 1001 con meccanica modificata

Tempo fa Enrico recuperò un particolare drive SFD-1001 con meccanica KO, per cui ingaggiò il nostro Antonio per indagare se fosse possibile montare la meccanica di un disk drive MFM per PC. Penserete che Antonio sia un valido ingegnere elettronico, e che quindi i suoi studi possano averlo aiutato, ma in realtà Antonio fa il cuoco, ma è tanto tanto tanto fottutamente tenace e capace. E quindi rintuzzato e sostenuto da Enrico, dopo giorni di ricerche e prove è giunto al risultato. Meriterebbe una laurea honoris causa per il lavoro che ha fatto! In foto mentre mostra il suo lavoro a qualcuno che aveva “nasato” l’alto livello di nerdaggine che quel drive sprigionava…

CDTV con controller SCSI selfmade

Quando la comunità di appassionati di retrocomputer mondiale non si era ancora organizzata sul web, era molto complicato riuscire a trovare progetti “precotti” per i nostri beneamati, nel senso che github e i servizi di pcbway/jlcpcb erano li li per nascere, anche youtube era ancora spoglio di tanti contenuti. Insomma eravamo già in tanti molto probabilmente, ma non lo sapevamo. In questo contesto, al nostro chef Antonio, venne l’idea di creare un controller SCSI per CDTV, d’altro canto se c’era per amiga 500 perché non farlo per il “gemello da salotto”? Confrontando schemi di controller scsi con quelli dell’ A570, si accorse che i componenti in gioco erano sempre quelli, quindi individuato il pin out del CDTV, si mise al lavoro con carta e penna e schedine millefori. Dopo diverse prove e tentativi, con il timore di bruciare qualcosa… Eureka! Il Controller era fatto! Prodotto in tiratura limitata, è presente su 3 CDTV dei nerdoni.
Ora il suo progetto è confrontabile con altri presenti in rete, ma possiamo vantare la nostra personale “Nerdone edition”.

Olivetti PC1HD con modifica compact flash

Il progetto era in cantiere da quasi due anni, con tutti i componenti necessari appoggiati in una scatoletta pronti per essere montati, ma diverse vicissitudini tra cui un corposo recupero che aveva impegnato Matteo in altre attività, aveva fatto slittare questo lavoro. In sostanza il lavoro è consistito nell’applicare, con un po’ di licenze poetiche, il lavoro di ricerca di Simone Riminucci, poi trascritto in una guida ed ospitato dal sito Ti99iuc nella pagina TheOnePage dedicata al PC1.
La scelta è stata fatta perché qualsiasi tentativo di riportare in vita il Conner originale era risultato vano. Il progetto in termini pratici e semplicistici consiste nel modificare un flat 40 pin e nel catturare dei segnali dal chip etichettato come 2P20, infine sostituire il bios originale con il famosissimo bios XT-IDE.
Se non fosse stato per il lettore di compact flash che si è rivelato essere rotto, la modifica avrebbe funzionato al primo colpo!
Superato questo inghippo, immaginate la soddisfazione di Matteo nel vedersi riconosciuto il disco una volta lanciato fdisk.
La scelta è ricaduta su Compaq Dos 3.31 perchè occupa poca memoria e riesce a gestire le partizioni fino a 512MB, esattamente la dimensione della compact flash montata. Una dimensione spropositata in confronto ai dischi dell’epoca. Si fosse usato MS-DOS 3.3 si sarebbero dovute creare 16 partizioni oppure si sarebbe dovuto utilizzare un DOS più aggiornato con conseguente maggiore occupazione di memoria.
La giornata ha dato a Matteo la possibilità di conoscere Ciro Barile, entusiasta nell’avere visto la modifica realizzata e i ragazzi di RetroCampus Davide e Massimiliano, due mostri di sapienza del PC1 con tanti progetti nel cassetto che speriamo vedranno la luce.
L’esemplare esposto era equipaggiato con un interessante monitor a colori con una base specifica per il PC1, in modo da poterlo inserire nell’alloggiamento sottostante, dando quasi l’impressione di avere un compatto. Inoltre c’era collegato un floppy drive esterno da 5,25″, bello quanto inutile.

Amstrad PCW 8256

Definito il brutto anatroccolo da Stefano Paganini di Retrocampus, con il quale abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere, in effetti la definizione risulta appropriata, siccome questo modello di computer da ufficio, venduto tra il 1985 e il 1998, ha raggiunto il numero di 8 milioni di esemplari venduti (contando tutte evoluzioni della serie PCW). In Italia è meno consueto vederlo rispetto a mercati dove Amstrad era più radicata come USA o UK.

Era particolarmente apprezzato per il prezzo veramente economico e per la semplicità di utilizzo, equipaggiato con uno Z80 @3,4MHz e 256 o 512KB di RAM. Non aveva dischi fissi ma solamente uno o due floppy drive stranissimi da 3″. Ne consegue che a livello hardware aveva molto in comune con la serie CPC, ma con un taglio specifico per la produttività da ufficio, infatti non ha chip sonori e grafica a colori, ma vanta più memoria, un monitor fosfori verdi ad alta risoluzione, una stampante in bundle ed un vero e proprio sistema operativo CP/M Plus.
Ne consegue che molte software house hanno convertito il proprio codice per questa macchina, visto l’hardware abbastanza comune, non solo sw per la produttività aziendale ma anche giochi! Anche i creatori di SymbOS ( SYmbiosis Multitasking Based Operating System) ne hanno creato una distribuzione per questa piattaforma con risultati sbalorditivi. Detta tra parentesi, SymbOS meriterebbe un approfondimento a parte, ne parleremo in un altra occasione.
Per poter mostrare tutto questo software e considerata la penuria di floppy 3″, ho provveduto a montare un emulatore di floppy basato sull’hardware gotek e firmware FlashFloppy. La guida è consultabile dal blog di Fabrizio di Vittorio il quale poi si è mostrato disponibile nella fase di configurazione finale. Effettivamente, un brutto anatroccolo, diventato infine cigno.

Macintosh 128K Drexel University

Una vera chicca per i collezionisti, questa versione proveniente da oltreoceano, con questa D stampigliata sul frontale, ricorda la fornitura che Steve Jobs procurò alla Drexel University facendola diventare il primo istituto scolastico al mondo ad avere un Macintosh, il primo Macintosh, in aula d’informatica. Era il gennaio 1984, e gli studenti di ritorno dalla pausa invernale, trovarono una bella sorpresa!

Apple IIe Platinum con modem “luci e suoni”

Versione super lusso dell’ Apple II contiene tutti i miglioramenti e potenziamenti accumulati nell’evoluzione degli anni. Fu l’ultimo tipo di Apple II venduto fino a fine 1993! Vanta 128KB di RAM, un 65C02, caratteri più piccoli e 80 colonne integrate, una tastiera estesa presa dal Apple IIGS.
Collegato via seriale troviamo un modem che di vintage conserva solo l’aspetto, simpaticamente nominato “luci e suoni”, creato dal nostro amico Nicola Avanzi, che dentro monta un ESP32, un amplificatore audio ed un adattatore RS232, in grado di pilotare i led sul frontale del modem e di generare il suono rassicurante dell’handshake dei modem analogici, senza rinunciare alla comodità del wi-fi per poter navigare ad esempio… la BBS di RetroCampus!

Apple IIGS Woz Limited Edition

Si può definire l’evoluzione della piattaforma Apple II da cui eredita il nome, per il passaggio ad un processore a 16 bit (65C816) e una grafica e sonoro di qualità superiore, infatti GS sta per Graphics and Sound.
L’ Apple II GS esposto era in versione Woz Limited Edition, vera chicca dei collezionisti, serie limitata ai primi 50000 esemplari prodotti in onore del papà dell’Apple II (e I), Steve Wozniak detto appunto Woz

Apple III

Macchina molto interessante, specialmente dal punto di vista storico, il suo nome infatti viene associato al primo buco nell’acqua commerciale di Apple, vuoi perché non ci lavorò un genio come Woz, bensì un team di normali ingegneri? Questo forse è ciò che pensano i fan dello Steve con la W. La verità è che per mantenere l’elettronica fanless (si dice che Steve Jobs avesse questa fissazione), i componenti interni essendo sottoposti a troppo stress termico, si danneggiassero, quindi furono richiamate 14000 schede madri per essere sistemate con dissipatori più efficienti… il primo reballing di massa! Questo fece calare sul povero Apple III un alone di inaffidabilità, che portava anche le aziende a preferire l’home computer Apple II alla sua evoluzione aziendale. Lo sfortunato III della serie finì di essere prodotto nell’aprile 1984, dopo soli due anni mezzo dal lancio.


Il tempo paradossalmente si ferma e scorre velocissimo allo stesso modo, accelera e frena senza avvertire. Si vorrebbe parlare con tutti, si vorrebbe spiegare a tutti ciò che che si espone, chiedere di ogni cosa esposta, sapere la storia delle persone e delle macchine esposte, siccome un cartello è poco per dire tutto ciò che c’è dietro.

Aspettando il prossimo Brusaporto Retrocomputing 2023, lustriamo le nostre macchine e prepariamo qualcosa di interessante (speriamo) anche per il prossimo anno!


E poi tutti gli altri

Per tutti gli altri ci sarebbe da fare una serie a puntate con tanto di interviste, ogni banco meritava un approfondimento e quattro chiacchiere con gli espositori. Ci limitiamo a pubblicare un po’ di foto scattate da noi, che si vanno ad aggiungere a tutte quelle che stanno impazzando sui gruppi di retrocomputing ed affini.

Brusaporto Retrocomputing 2021, il racconto di una splendida giornata

Per la cronaca di questa bellissima giornata, vorrei partire dal fondo, ovvero dai ringraziamenti.

Il senso di gratitudine per aver vissuto questo ricchissimo evento, va innanzi tutto a Daniele Lena e ai “locals” che lo hanno aiutato, quindi al Comune di Brusaporto che ha patrocinato l’evento e messo a disposizione il centro Polivalente.

Un grande grazie va inoltre agli espositori che hanno messo il loro tempo e le loro risorse a disposizione del pubblico. Essendo anche noi espositori, sappiamo il tempo e la cura impiegata per arrivare il giorno dell’evento con tutto funzionante e perfetto. Per noi Nerdoni, BrusaRetro è così sentita che quando un restauro riesce particolarmente bene, o quando recuperiamo un esemplare importante, o facciamo una scoperta particolarmente interessante, ci diciamo nelle nostre chat “questa la esponiamo a BrusaRetro!”.

Ed infine un riconoscimento va al pubblico che nonostante i vincoli e le scomodità è accorso numeroso, riempendo la sala di nerdaggine già dalla prima mattina.

Ed ora passiamo alla cronaca della giornata.

La partenza

La partenza

Diciamo che i NerdOni hanno inclinazioni diverse in fatto di collezionismo… ed anche in fatto di orario di sveglia la mattina, per cui, complice la forbice di allestimento dalle 8 alle 9, la compagine NerdOna è arrivata in ordine sparso dalle 8 alle 9 meno un minuto.

Daniele, la prossima volta, dacci le chiavi che veniamo ad aprire noi… 😉

Prima il dovere…
…e poi il piacere!!!

La giornata

L’impressione quando il pubblico entra in sala è che il tempo cominci a scorrere più velocemente, in un attimo è già ora della pausa di mezzogiorno.

Sono tante le cose che hanno suscitato l’interesse dei visitatori, seguono delle foto prese “live” da noi e dai visitatori.

Abbiamo cercato di esporre cose interessanti che suscitassero almeno un “oh” a chi passava davanti ai nostri tavoli.

Non sono mancati episodi divertenti e molto nerd come le modifiche in tempo reale ad un A500 rev 5 per portare la chip RAM da 512Kb a 1 Mb (senza la modifica, l’espansione nella trap door veniva vista come 512KB di slow ram)

Occhi buoni e mano ferma! Mod su mobo in scioltezza… ma a chiappe strette

Avevamo messo in piedi anche un servizio per cottura di PLA C64 in tempo reale, sempre meglio fare scorta…

Cottura in corso…

Insomma, abbiamo fatto di tutto per contribuire a rendere l’ambiente il più divertente possibile… ed è stata una bella gara… anche gli altri espositori volenti o nolenti hanno reso l’aria bollente, anzi… irrespirabile…

Mi piace l’odore dei RIFA di mattina…

Non possiamo citare tutte le magnifiche cose esposte, non ce ne vogliano gli espositori non citati… Ricordiamo solo la significativa demo funzionante ispirata al film Wargame dei nostri dirimpettai Retrocampus che potete vedere qua in una versione “da studio” (preferisco questa a quella live, per questioni di rumore di fondo).
Link al video
L’uomo “del trolley rosso” Ezio Bagnis ha deliziato i partecipanti con una degustazione enogastronomica delle eccellenze piemontesi, decisamente abusiva, quanto altrettanto gradita.
E cosa dire dei pezzi da 90 esposti da ESoCoP, giustamente “sotto teca”…

Della serie “pochi ma buonissimi…”

E come non ricordare il router messo a disposizione di chi aveva bisogno di internet, come narra il noto passo delle sacre scritture, “avevo bisogno di banda e me ne avete dato”. In tema telecomunicazioni, visto l’interesse suscitato, Nico avrà l’obbligo morale di preparare un bell’articolo/tutorial con un po’ di materiale succulento sulla realizzazione del modem old style (in realtà è wi-fi) con tanto di composizione del numero e handshaking.

Erry ama così tanto il felpone blue Royale che non ha tolto nemmeno il cartellino, o lo ha lasciato per rivenderla subito dopo?

Per l’occasione ci siamo dotati di felpone blue royale (voluto fortemente da Erry) in stile teletubbies con tascone porta floppy e logo aziendale. Tale felpone ha riscosso talmente tanto successo che abbiamo anche la nostra prima fan “felpone dotata”.

Il ritorno

Purtroppo “tempus fugit” e viene inesorabile il momento di sbaraccare e mettersi in viaggio per rientrare… anche se c’è qualcuno che avrebbe voluto restare ancora li, improvvisando un sit-in nel bagagliaio!

Brusaporto Retrocomputing 2021: i Nerdoni in pellegrinaggio a “BrusaRetro”

Non è un segreto che noi Nerdoni siamo dei fan sfegatati di Brusaporto Retrocomputing e non nascondiamo che l’aver saltato l’edizione 2020 ci ha addolorati come il vedere un tir di commodore boxati andare al macero…

Uno slogan essenziale, ma carico di significato

In attesa di ripartire, in questi due anni di chiusura forzata abbiamo lavorato nei nostri laboratori, garage, cucine, cantine, mansarde, per riportare al loro splendore originale le nostre macchine. Abbiamo parlato a tutti della nostra passione, abbiamo salvato dall’oblio o peggio, dalla distruzione, tanti esemplari, belli e brutti, rari e comuni, senza fare distinzioni.

Dai primi di settembre 2021, con la certezza che il mitico Daniele Lena & Co. (santi subito) avevano avviato la macchina organizzativa, eravamo con i nostri browser preferiti sul sito http://www.brusaretro.it/, facendo costantemente CTRL+F5 per vedere apparire la form delle iscrizioni, fino a quando, un giorno:

Nico, come un falco, arriva prima di tutti…

Subito ci assicuriamo di prenotare e comunicare il nome degli espositori e le macchine coinvolte. Daniele ci risponde con molta disponibilità e la cosa è fatta.

Il nostro augurio è di incontrarvi dal vivo per potervi mostrare le nostre macchine e per scambiare due chiacchiere sulla nostra passione, ma come si sa, non tutti potranno essere presenti fisicamente.
Vogliamo presentare in questo post, come in una mostra virtuale, ciò che esporremo a Brusaporto Retrocomputing 2021.

Commodore CBM 8032-SK

Se la tira perché sa di essere bello…

E’ difficile trovare parole originali ed inedite per questo computer fantastico, siccome tante ne sono già state spese. Ogni sua curva è da accarezzare col dorso della mano, un vero e proprio pezzo di design.
Proprio questo design è avvolto da aneddoti mitici che riguardano Porsche Design, Ira Velinsky ed il marketing Commodore. Di queste curiosità e di altre ne parleremo a Brusaporto… a proposito… sapete per cosa sta SK?

VIC 1001 (tastiera PET style)

(Immagine di repertorio fonte: www.vic-20.it)

La versione “nippona” che fece da apripista al VIC-20 “nostrano”. Come non ricordare la famosa frase coniata da Jack Tramiel per aggredire (è proprio il caso di dirlo) il mercato giapponese: “I giapponesi stanno arrivando, quindi dobbiamo diventare giapponesi”. Tramiel si riferiva al fatto che l’invasione di home computer giapponesi a basso costo si sarebbe diffusa inesorabilmente, per cui invece di contrastare questo trend, Commodore avrebbe dovuto cavalcarlo con una proposta propria ancora più aggressiva in termini di prezzo e di soluzione tecnica.

EDS C64

Plastikonen indistruttibilen tetesken!

Probabilmente dopo un’oktober fest finita male, i tedeschi di EDS ebbero l’idea di progettare un case “aftermarket” che contenesse un intero sistema Commodore 64 + 2 drive 1541 + 1 datassette 1530. La tastiera originale portata fuori risultava minuscola rispetto al resto, per cui ci aggiunsero un comodo tastierino esadecimale, per non farsi mancare niente. Perchè poi accontentarsi di un banalissimo kernal originale, quando con un deviatore ne potevi avere quattro? Nacque quindi questo panzer teutonico da 30Kg, sgraziato, enorme, al quale serve una scrivania apposita, ma che è diventato uno dei sacri graal del collezionismo Commodore. Altra cosa banale: è bellissimo.
(Sconsigliato per chi soffre di ernia al disco)

Commodore SX-64 Executive Computer

(fonte wikipedia.it)

Un altro pezzo “da 90” della Commodore, lo sterminatore delle diottrie, la gioia degli oculisti, ma a COLORI!!! Portarlo con il suo maniglione rassicura e ricorda costantemente il peso di essere Executive! Un grande incentivo a venire a Brusaporto: quello che vedrete in mostra ha delle peculiarità tecniche ed estetiche che lo rendono UNICO. Non potete mancare. Piccolo spoiler: dual drive, ma non solo.
(Avvertenze: da utilizzare esclusivamente a bordo piscina con camicia sbottonata su abbondante petto villoso)

Commodore C128DCR

Amichevolmente chiamato dai Nerdoni “il computer dello zio ricco” il C128D in versione CR era pensato per i parenti un po’ meno abbienti. Mancava di un case plasticoso con maniglione e porta tastiera e per portarlo ti dovevi organizzare in autonomia… ma hey! Ti portavi appresso 5 computer in 1, e potevi “spistolare” con il CP/M comodamente dalla tua cameretta… Venite a BrusaRetro e vedrete un 128DCR con montato un Basic 8, se non è una chicca questa!

Commodore Amiga 1000

siamo stanchi delle foto da rivista, eccovene una in azione!

Tutti sappiamo quanti errori ha fatto Commodore nella sua storia, ma se dobbiamo citare uno dei maggiori successi a livello di scelte imprenditoriali della suddetta, beh… l’essersi tenuta il progetto Amiga rientra nella Top 3. Se n’è uscita sul mercato con la più bella delle “amighe”, con un computer che offriva prestazioni e delle features che la concorrenza avrebbe raggiunto solo anni dopo. Ci sembrava doveroso portare il migliore, anzi, la Migliore, a Brusaporto.

Commodore Amiga A500 (pimpata)

Questo esemplare farà storcere il naso ai “fighetti” puritani del retrobright/boxato/mint/rare/comenuovo.

Ma è unico perché:

  1. E’ sempre aperta (notare il femminile), cioè le viti sotto non ci sono!
  2. Ha un adesivo apple che non c’entra un caxxo ma sicuramente il suo padrone (Andre!!!), sedicenne all’epoca, pensava che fosse fichissimo
  3. Prima di essere di Andre, era di Batman (o almeno di Alfred)
  4. Ha la scritta Amiga rifatta in nero indelebile e penna Bic e quindi va più forte
  5. Ridi ridi sotto al cofano e sulla sx ha due “chicchine” niente male
  6. Potesse raccontare quello che ha visto e fatto…
  7. E’ a suo agio a fare 3D… si avete capito bene, modellazione 3d su Amiga 500

Commodore Amiga 500 New Art Limited Edition

fonte internet

Vedrete dal vivo queste due Amighe speciali, dal discutibile design teutonico primi anni 90.
Belle come una Golf 2 GTI verde metallizzata con gli adesivi fluo sulle fiancate e impianto stereo Blaupunkt.
Design by Stefanie Tucking, famosa deejay radio e televisiva tedesca che purtroppo è venuta a mancare improvvisamente il 1° dicembre 2018.
Questi modelli particolari solleticheranno le sinapsi dei collezionisti di serie limitate. Non mancate a Brusaporto per vederle e farvi un selfie insieme!

Commodore Amiga 2000 (pimpata)

a suo agio in mostra, ammicca furbescamente con i suoi 1024 colori

Alla Commodore dopo essersi resi conto di avere fatto una cosa bellissima (A1000), hanno pensato che dovevano progettare anche qualcosa “di sostanza”. Un computer espandibile, indistruttibile ma economico, quindi decisero di mettere un gioiello di motherboard in un cassone da assemblato taiwanese. Quando si suol dire: “è brutta fuori, ma è bella dentro”.
Siccome siamo in vena di modi di dire, sull’aria di “ogni scarrafone è bell’a mamma soja”, Luca ci porta il suo A2000 aka “cassone” della sua adolescenza piuttosto pimpato (cose tipo Picasso, GVP 68030, Guru ROM, bla bla bla) con tutto il materiale con il quale faceva 3D insieme al compare Andrea di cui sopra. Vedrete cose che voi umani…

Bene! la rassegna virtuale ed un po’ scherzosa delle cose che porteremo è finita. Non vediamo l’ora di incontrarvi a Brusaporto Retrocomputing 2021!

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